La Fiorentina ha messo le Adli. Elettrizzante come la nota bibita energetica, il francese si è preso la mediana viola a suon di colpi di classe: semmai il rischio è che realmente provochi dipendenza. Dietro al clamoroso exploit della Fiorentina che ha portato la squadra di Palladino ad un punto dalla capolista Napoli, c’è un gruppo granitico capace di andare oltre i propri limiti ma anche le storie di alcuni singoli.
E’ arrivato in prestito oneroso dal Milan
Uno di questi, innegabile, è Yacine Adli da Vitry-sur-Seine, comune poco a sud di Parigi. Arrivato dal Milan in prestito oneroso per un milione e mezzo con diritto di riscatto già pattuito con i rossoneri a 10,5, Yacine sta dipingendo calcio. Concetto reale visto che uno dei suoi soprannomi è proprio il “pittore”, visione che probabilmente non gli dispiace considerando che sui social spesso accompagna qualche frase con i simboli della tavolozza e del pennello. Immagine che ieri ha prontamente pubblicato anche il club viola con un post tutto dedicato a lui. E dire che qualche anno fa i soprannomi che andavano per la maggiore erano il “mago” ed il “pianista” considerato che la sorella suonava proprio il piano ed Adli ha cercato di farlo con lei. Virando poi sul violino a dimostrazione che in generale l’arte lo accompagna non solo per come gioca a calcio.
Palladino gli ha trovato un nuovo ruolo
Yacine Adli è diventato il motore tecnico della squadra con le caratteristiche che lo contraddistinguono, intelligenza ed umiltà, e chi ha la possibilità di parlarci potrà capire da solo che non sono solo concetti buttati là. Arrivato nelle battute finali del mercato estivo dal Milan perché chiuso da altri mediani, lo score con la maglia viola sulle spalle narra di quattordici presenze complessive e tre reti segnate, l’ultima proprio due giorni fa a Como. In precedenza era stato proprio il Milan a cadere sotto un suo colpo geniale a girare mentre in ordine cronologico la prima esultanza era arrivata contro i gallesi del TNS in Conference League. Ma non sono i gol, che pure aiutano, a spiegare l’importanza di Yacine nel delicato meccanismo viola. Ha caratteristiche uniche nel reparto di centrocampo tra qualità di palleggio, lancio e verticalizzazione. Senza lasciare indietro una parte, quella dei ripiegamenti difensivi, appresa soprattutto in Italia visto che quando giocava in Francia era sostanzialmente un trequartista puro ed era paragonato ad uno dei suoi idoli, Zidane. Pioli è stato il primo a comprenderne le potenzialità, ma in estate al Milan è cambiato tutto e la Fiorentina, anch’essa in piena rivoluzione, lo ha capito.
Prima del calcio ha provato nuoto e judo
Da piccolo ha praticato judo e nuoto, poi si è appassionato agli scacchi prima che il pallone diventasse tutta la sua vita. Tanto che Moulay Chebab, il suo primo allenatore a Villejuif, raccontò. «Un giorno disse di voler dormire allo stadio, così da essere pronto per la partita del giorno dopo». Palladino gli ha ritagliato un ruolo chiave, che sia accanto a Cataldi o a Bove poco importa. Libertà di inventare certo, come i suoi idoli Zidane e Juninho Pernambucano, ma dentro un contesto di squadra. In fase di costruzione dal basso ad esempio nelle ultime uscite lo vuole quasi sempre spostato sulla sinistra in un teorico triangolo con Ranieri e Gosens: da lì deve partire la manovra quando tocca a lui e a Como qualche minuto prima del gol è arrivata anche una ramanzina del suo allenatore proprio per aver disatteso la direttiva. Poco male osservando il rapporto speciale che lega i due. Basti vedere l’abbraccio dopo il gol di Bove contro la Roma nato da un suo assist e festeggiato proprio insieme al tecnico.
Vice cannoniere della squadra
Ben inserito nello spogliatoio, intesa ovviamente più semplice con i compagni che parlano francese, enorme ammirazione per De Gea, Adli è il cervello di una squadra che in questo momento viaggia con il vento in poppa. Sette vittorie consecutive in campionato, una difesa quasi imperforabile con soli 10 gol subiti (appena uno, di Pulisic, nei secondi tempi), il vice cannoniere del torneo con Kean a 9 gol (solo Retegui gli è davanti). Il tutto all’inizio di un ciclo di partite infinite considerando che la prossima sosta sarà soltanto a marzo. Tocca al pittore continuare a dipingere di viola le partite.