La vittoria che ci voleva. Non tanto per i tre punti, che comunque sono importantissimi, ma per dare alla Fiorentina il giusto valore. Contro il Milan la squadra viola ha sbagliato solo il rigore, per il resto è stata quasi perfetta, impeccabile nell’atteggiamento, lucida nello sfruttare le debolezze dei suoi avversari, brava a non perdere la misura nemmeno dopo il pareggio. Vincere non è mai facile e per la Fiorentina il successo di ieri sera ha il sapore della rivincita.
Una partita, tante storie. La squadra viola finalmente ha un portiere. Al di là dei due rigori parati De Gea si è tolto di dosso la polvere di un anno senza partite e ha ritrovato lo smalto dei giorni migliori. Una buona notizia per una squadra che fatica a trovare un suo equilibrio nella fase difensiva. Il gol di Pulisic è l’ennesima conferma. Che dire di Dodo. Va a una velocità impressionane e malgrado la differenza fisica ha retto il confronto con Leao. Sulla fascia macina chilometri e palloni, logico che poi alla lunga la fatica si faccia sentire. Andiamo avanti. Adli è il regista che serviva.
Anche lui sale e scende, però ha dimostrato di avere qualità e idee. E anche il senso del gol, la rete al Milan è bellissima. Quindi Kean. Gioca sul filo del fuorigioco, scappa via appena vede arrivare il pallone, corre in difesa a dare una mano (anche troppo…), lavora per la squadra (suo il tocco per Gudmundsson) e si fa sempre trovare pronto. Sì, anche il centravanti c’è. E il solito Gud, un lampo improvviso, un’accelerazione che ha bruciato la difesa rossonera.
Intorno a loro gira il resto della squadra, e non c’è dubbio che se Palladino potesse giocare sempre con questi giocatori (ah se fosse arrivato anche un difensore vero…) la stagione potrebbe prendere un’altra direzione. Invece gli tocca fare un po’ di rotazione e quando deve mandare in campo le alternative il livello scende.
A proposito di Palladino. Il tecnico ha capito che l’integralismo tattico non paga e che le sue idee vanno modellate sulle caratteristiche dei giocatori che ha. Come ha fatto passando alla difesa a quattro, e come ha fatto ieri sera dando alla Fiorentina una forma tattica diversa. Bravo, dimostra di essere intelligente, ma soprattutto di aver capito che per ottenere il meglio da questi giocatori li deve mettere a proprio agio.
Insomma, contro il Milan la Fiorentina ha fatto un passo avanti nel gioco e nella convinzione, a dimostrazione che il lavoro fatto finora va nella giusta direzione. Basta continuare così.