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Francia, avanti senza fare gol: Mbappé e i Bleus alla prova della Spagna

Solo due autoreti e un rigore il prodotto offensivo della squadra di Deschamps sin qui. Nonostante u parco attaccanti da far impallidire gli azzersari, da Thuram a Giroud, Dembelé, Coman, Muani e Barcola oltre alla stella appena passata dal psg al Real

BERLINO – Vanno avanti gli enfants de la patrie che non amano Marine Le Pen e la folla canta la Marsigliese: il giorno di gloria della Francia di Deschamps può essere davvero il 14 luglio, festa della Repubblica e data della finale dell’Europeo a Berlino, anche che se prima, il 9 a Monaco di Baviera, ci sarebbe da eliminare la Spagna e non è mica semplice. Ma si può prendere la Bastiglia, leggi vincere un grande torneo, senza segnare un solo gol su azione? I vicecampioni del mondo sembrano intenzionati a cercare il poco invidiabile record. Hanno raggiunto infatti la semifinale con la Spagna attraverso un percorso non esattamente pirotecnico: due autoreti (dell’austriaco Wöber e del belga Vertonghen), un rigore di Mbappé nell’1-1 con la Polonia e due 0-0 con Olanda e Portogallo, il secondo dei quali custodito con le prodezze del portiere del Milan Maignan e trasformato in passaggio del turno solo ai calci di rigore, che tutti e 5 i tiratori designati hanno trasformato, col sigillo finale dell’altro milanista Theo Hernandez.

Il potenziale della Francia

Eppure Deschamps ha in rosa abbondanza di celebrati e costosi attaccanti, al punto da essersi potuto permettere di tenere in panchina, nel quarto di finale coi portoghesi, Thuram e Barcola (entrati senza tracce), più Coman, Giroud e Dembélé: l’unico che, inserito nella ripresa al posto di Griezmann, abbia seminato discreto scompiglio, astenendosi peraltro a sua volta dal gol. Mbappé, sotto la maschera, ha inarcato il sopracciglio, e a fine partita se l’è presa innanzitutto con la versione minore di se stesso: “Tocca a me recuperare il mio livello con la Spagna”.

La solidità difensiva

Assodato che una sola a caso delle riserve d’attacco dei Bleus, ma pure Griezmann e Kolo Muani sostituiti per scarso rendimento, avrebbero fatto la felicità di Spalletti tornato a casa in anticipo anche per l’inoffensività delle punte, va rilevato come all’inedita e sconfortante statistica faccia da contraltare un dato più rassicurante: la solidità difensiva (una solo rete incassata nelle prime 5 partite, e su rigore, da Lewandowski) che può ricordare quella sfoggiata dagli azzurri qui in Germania nel 2006, quando vinsero il Mondiale con 2 sole reti subite, l’autogol di Zaccardo con gli Usa e il rigore di Zidane nella finale proprio con la Francia.

Giocatori esausti alla meta

Che qualcosa però non quadri lo ha ammesso il capitano sempre più leader Mbappé. Vinto il duello con Cristiano Ronaldo solo grazie ai suoi compagni – i due campioni hanno fatto gara a chi incideva meno sul risultato – il numero 10 ha affrontato senza giri di parole la questione: “Siamo euforici per il passaggio del turno. Ma a mente fredda analizzeremo senz’altro il problema”. Il sospetto è che dipenda innanzitutto dal calendario, perché i calciatori sono arrivati esausti alla meta (lui, per dire, è già a quota 61 partite giocate in stagione), e che, spostato di peso proprio dai soldi del Qatar finanziatore del Psg, il controverso Mondiale d’inverno tecnicamente non fosse affatto una cattiva idea: grazie alla freschezza degli attori è stato il più spettacolare di sempre, con la magnifica finale Argentina-Francia a sintetizzare il concetto. Che per i Bleus sta nei numeri: 19 mesi fa a Doha 16 gol in 7 partite (13 degli attaccanti: 8 di Mbappé, 4 di Giroud, 1 di Kolo Muani) contro la carestia attuale.

Due giorni di riposo

Il prode Kylian, sostituito all’inizio del secondo tempo supplementare, ha ammesso la questione fisica: “Ero troppo stanco e ho chiesto il cambio”. Il centrocampista Tchouaméni ha eluso il caso attaccanti: “Non rispondo, perché secondo me hanno fatto una bella partita”. Quanto al criticato Deschamps (“vivo bene lo stesso”), ha preferito sottolineare le cose che funzionano: “Non vincevamo ai rigori dal Mondiale 1998 con l’Italia e voglio assaporarmi il risultato”. Poi, però, ha parlato del problema, ammettendo che riguarda il capitano e il suo vice: “Per ragioni diverse Mbappé e Griezmann non sono al massimo delle loro possibilità. Non bisogna essere negativi, abbiamo una straordinaria solidità difensiva, fondamentale in un grande torneo. Certo, sono preoccupato per il recupero fisico dei miei giocatori”. La ricetta è antica, nel calcio ipermoderno: due giorni di riposo assoluto, per tentare l’assalto alla Bastiglia di Berlino.

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