ROMA — «Il rigore è un duello tra l’attaccante e il portiere, senza intrusi. Si segna o si para, si vince o si perde. Semplice. Nessuna filosofia». Per Giovanni Galli, 66 anni, ex portiere di Fiorentina, Milan e Napoli, campione del mondo nel 1982, il calcio di rigore durante la partita deve svolgersi come i “tiri di rigore”, come il regolamento chiama quelli a cui si ricorre dopo i supplementari: senza ribattuta.
Galli, è d’accordo con la proposta di togliere la respinta lanciata da Pierluigi Collina nell’intervista a Repubblica?
«Sì, quando l’ho letta ho pensato: “Finalmente, bravo Collina!”. Se questa regola fosse esistita ai miei tempi, avrei chiuso la carriera con qualche gol subito in meno. Mi auguro che la norma passi e che possa aiutare qualche mio giovane collega a togliersi qualche soddisfazione in più».
Il portiere è penalizzato durante un rigore?
«In partenza ha allo stesso tempo il vantaggio di non avere nulla da perdere e lo svantaggio di dover coprire uno spazio grande. Poi, però, deve fare tante cose insieme in un solo istante: individuare l’angolo dove finirà il pallone, compiere un gesto atletico notevole, calcolare la velocità del tiro. Chiedergli anche di respingere in modo da evitare la ribattuta, mi pare eccessivo».
C’è chi sostiene che anche il modo di respingere può essere allenato.
«Quando un giocatore calcia con potenza da undici metri, è quasi impossibile pensare anche a come posizionare il corpo per una ribattuta che non favorisca gli avversari. È giusto che il rigore si esaurisca con il gol, con la parata del portiere o con un pallone calciato fuori. Si eviterebbe anche il Palio di Siena al limite dell’area, come l’ha definito Collina: far ripetere un rigore neutralizzato, in caso di invasione, fa davvero male».
Se questa regola venisse approvata, cambierebbe il modo di allenarsi per i portieri?
«No, la tecnica di parata che si impara e che si allena resterebbe la stessa. I portieri sarebbero però più felici, per una volta».
Cosa intende?
«Per favorire lo spettacolo, negli anni, si è prima tolta la possibilità di prendere il pallone con le mani su un retropassaggio, poi è stata introdotta l’espulsione per un tocco di mano fuori area. Si era arrivati anche all’espulsione più rigore per il contatto tra l’attaccante e il portiere in uscita bassa. Infine i nuovi palloni, più leggeri, molto più difficili da controllare. Finalmente un’idea innovativa che non penalizza noi numeri uno».