CHARLOTTE – L’idolo calcistico dei primi tifosi brasiliani arrivati in North Carolina per seguire la partita di lunedì contro l’Inter non gioca nel Fluminense. Eppure il suo nome riempie le chiacchiere nei ristoranti di South Park, sobborgo verde a sud della città. “Lo amiamo noi, come anche i tifosi del Botafogo e del Palmeiras. Siamo divisi su tutto, ma su una cosa siamo d’accordo: Nathan Garrow ha buttato fuori il Boca dal Mondiale per club e per questo è l’eroe del torneo”, dice un signore in maglia verde e amaranto, seduto a un tavolino col figlio ventenne. Il merito di Garrow portiere dilettante dell’Auckland City, è stato parare tutto quel che poteva al Boca Juniors. La partita è finita 1-1 e le due contendenti sono state eliminate: tanto i dopolavoristi neozelandesi quanto il club argentino.
Dalla disfatta col Bayern al riscatto
A segnare il pareggio con uno dei club più titolati del Sudamerica è stato il difensore Christian Gray, di testa. Ma è stato Garrow, con sei parate una più bella dell’altra, a tenere in vita l’Auckland City e a portarlo al risultato più sorprendente mai ottenuto da una squadra neozelandese negli ultimi quindici anni. Pazienza se il gol argentino è arrivato con una sua sfortunata autorete. Nel finale, per farsi perdonare, il portiere si è anche lanciato fuori dall’area per fermare un attacco. Abbastanza perché il suo account Instagram, in pochi giorni, arrivasse a quota 74 mila follower. E moltissimi sono brasiliani. Per rendersene conto basta scorrere i commenti sotto le foto: “Il Brasile ti ama, hai fatto piangere gli argentini”, si legge, con tanto di bandierine verdeoro. Poco più sotto: “Vieni al Corinthians”. E avanti così. I commenti sotto un solo post sono quasi 8 mila. Molti lo consolano per le sconfitte contro Bayern Monaco e Benfica, entrambe passate agli ottavi, che contro Auckland hanno vinto rispettivamente 10-0 e 6-0
Il sogno del futuro ingegnere
Raggiunto dal sito di informazione neozelandese Stuff, Garrow ha raccontato: “È incredibile trovarsi su un palcoscenico mondiale. Non ci sono abituato e non me lo aspettavo: fai una partita in cui sei molto impegnato e all’improvviso esplode tutto così. È pazzesco. Non sono riuscito a leggere tutti i messaggi, ma mi sembra di capire che c’entri la rivalità fra Brasile e Argentina”. Studente di ingegneria civile all’Università di Auckland, è in squadra da appena un anno, e ora sogna un contratto da professionista. “È l’obiettivo di molti di noi, soprattutto dei più giovani: riuscire a fare il salto nel professionismo,” ha raccontato a Stuff. E chissà mai che a chiamarlo, sulle ali dell’entusiasmo, sia davvero una squadra brasiliana.
