FIRENZE – Le due partite con Estonia e Israele, seconda tappa del percorso di Gattuso ct, segnano un momento cruciale, non solo nel girone di qualificazione al Mondiale. Il commissario tecnico parte dalla trasferta di Tallinn (“ci sarà da lottare in Estonia, le partite facili non esistono più, abbiamo tutto da perdere”), ma non dribbla l’argomento Udine, la gara con Israele in cui gli aspetti extracalcistici non si possono certamente ignorare: “Non si respira una bella aria, penso alla gara di Udine con Israele, ci sono tante pressioni. L’ambiente? Sappiamo che dobbiamo giocare la partita, se no perdiamo 3-0: lo ha detto benissimo il presidente Gravina. Non possiamo dire che l’ambiente è sereno. Ci saranno 10 mila persone fuori dallo stadio e 5 mila dentro. Non sarà facile”. Al momento sono 4mila i biglietti venduti.
Kean-Retegui coppia confermata
Quanto agli aspetti tecnici e tattici, il tandem d’attacco Kean-Retegui, che è andato benissimo a settembre, verrà ovviamente confermato: “Sarebbe folle andare a toccare una cosa che ha funzionato. I numeri dicono che i giocatori stanno bene e le loro facce sorridenti pure, poi vedremo sul campo”. Le difficoltà della Fiorentina coinvolgono tuttavia Kean: “Quando sei abituato a un giocatore che va in doppia cifra per gol segnati, è scontato aspettarsi qualcosa in più. La sua squadra ha bisogno delle sue caratteristiche, della sua voglia: ha tutto per metterle a disposizione dei compagni”.
Raspadori jolly d’attacco
Nell’Atletico Madrid si sta prendendo un po’ di scena Raspadori, il terzo incomodo dell’attacco della Nazionale. Gattuso non ne esclude l’impiego da esterno: “Lo ha fatto con l’Estonia a Bergamo. La coppia alternativa in quella posizione è lui o Cambiaghi, se giocheremo con la difesa a 4”. La differenza reti compromessa è importante, ma il ct non guarderà in partenza al risultato di Norvegia-Israele: “Noi dobbiamo pensare al nostro, con grande concentrazione. I play-off? Per andarci dobbiamo fare i risultati, farci trovare pronti”.
Ok a Cambiaghi e Nicolussi Caviglia
I due neoconvocati di Bologna e Fiorentina saranno subito sotto osservazione: “Cambiaghi può somigliare un po’ a Politano: è stato sfortunato l’anno scorso, si è rotto il crociato. Nicolussi Caviglia in questo momento, se giochiamo col vertice basso a centrocampo, ha le caratteristiche giuste”.
Gattuso e il ruolo del ct
Ormai abituato al nuovo ruolo, Gattuso assicura di esserne sempre più affascinato: “Ci sono tante pressioni, ma mi piace molto, c’è sempre da fare. Pensavo che mi sarei potuto annoiare senza il campo, invece non mi pare proprio, mi sta piacendo molto e spero di avere sempre questo entusiasmo. I numeri sul minutaggio ci dicono che per condizione fisica i giocatori stanno meglio di un mese fa: ne siamo molto contenti io e il mio staff”.
Il nodo infortuni e la tattica
Gattuso, che a settembre aveva fissato la regola inderogabile del no alla resa ai dolorini per dribblare la Nazionale, stavolta ha perso in anticipo due titolari della sua partita di esordio in panchina a Bergamo, perché gli infortuni di Zaccagni e Politano sono purtroppo seri: “Mi dispiace per chi è rimasto. Se li ho sostituiti con due giocatori come Piccoli e Spinazzola, dalle caratteristiche diverse, è anche perché potremmo giocare in maniera diversa tra una partita e l’altra, anche se i problemi difensivi con Israele non sono stati una questione difensiva, ma di atteggiamento. Dobbiamo imparare ad annusare il pericolo”.
I due sistemi a 4 e a 3
Non è improbabile il cambiamento tattico: difesa a 4 in Estonia e a 3 a Udine, anche se il ct aveva detto di non gradire questo secondo sistema: “Il mio ego devo metterlo da parte, ci giochiamo tanto: devo mettere i giocatori nella migliore condizione possibile per loro. C’è da correggere tanto: abbiamo vinto con Israele una partita che avevamo in pugno e che poi abbiamo compromessa: qualcuno lassù ci ha voluto bene. Il problema, ripeto, non è la linea di difesa, ma l’atteggiamento. Non bisogna dare nulla per scontato. Le partite vanno chiuse”. Il tema dei difensori che non sanno più marcare come una volta è articolato: “Negli ultimi anni sono poche le squadre che giocano di reparto, vanno uomo su uomo e giocare di reparto è diventato più difficile. Giocando sempre a campo aperto, si corrono più rischi. Penso di potere riuscire a fare una via di mezzo”.
Ahanor e Tresoldi in lista d’attesa
Il difensore dell’Atalanta Ahanor, figlio di genitori nigeriani ma nato e cresciuto a Genova, sembra prossimo alla convocazione, quando a febbraio avrà 18 anni e potrà ottenere la cittadinanza italiana. L’attaccante italo-tedesco del Bruges Tresoldi è a sua volta candidato alla maglia azzurra: “Li ho visti bene, è un po’ di tempo che stiamo parlando col presidente e con Gigi Buffon di chi può vestire la maglia azzurra”.
Gattuso su Milan-Como in Australia
A febbraio Milan e Como giocheranno in Australia la partita di campionato nel periodo di indisponibilità di San Siro per le Olimpiadi invernali. Sono due tra le squadre meno “italiane” del campionato, ma non è per questo che il commissario tecnico assolve i club: “Questo è il calcio moderno, sono cifre importanti per le società, che ci pensano naturalmente: è giusto prendere in considerazione certe offerte”.
Cristante, Spinazzola e la carta d’identità
Il ritorno di Cristante e Spinazzola non è casuale: c’è spazio anche per i veterani: “Col mio staff giriamo tanto, faccio spendere un po’ di soldi alla Figc per coprire le partite, altrimenti staremmo sul divano: bisogna valutare di persona. E se ci vai, devi premiare chi lo merita. Le porte della Nazionale sono aperte. Quando vedo giocatori che colpiscono, è giusto che io mi assuma le mie responsabilità. Spinazzola ha velocità e qualità: è sempre stato sfortunato, ma quando entra incide sempre. Anche prima dell’infortunio di Politano l’ho chiamato e ho trovato grande disponibilità. Non è facile trovare a 32 anni tanto entusiasmo: lui è un ragazzo puro, sempre sorridente: ho apprezzato molto”.
Chiesa chiede ancora tempo
L’attaccante del Liverpool ha ancora chiesto tempo, prima di tornare a Coverciano: “La linea della trasparenza è quella che ho con tutti, parlo tanto con loro, li stresso. Con Federico ogni dieci giorni c’è una lunga chiacchierata, lui sa quello che penso di lui, ma devo rispettarlo. Non ci sono segreti, lui non si sente al 100% e vuole arrivare a quello”.
La fortuna di Cannavaro
Cannavaro, neo ct dell’Uzbekistan, è già al Mondiale. Gattuso rivela di avere scherzato al telefono col suo ex capitano: “L’ho chiamato, gli ho fatto l’in bocca al lupo e gli ho detto: che culo che hai, come hai fatto a qualificarti? Ti metti il gel e il profumo e sei già pronto, io invece me la devo sudare”.
Ricci a scuola da Modric
Chiusura col tema Ricci, chiuso al Milan da Modric: “Nulla è perso, guardare un fuoriclasse come Modric può fare bene a Ricci. Lui potrà farsi valere e avere il suo spazio”.