Non c’è tempo da perdere. In attesa che il presidente della Figc Gravina sciogliesse le ultime riserve prima della presentazione del nuovo ct, prevista per l’inizio della prossima settimana, ieri Rino Gattuso nella sua casa spagnola ha cominciato a programmare idealmente l’operazione Mondiale d’America, senza lasciare passare un solo minuto. Pur sapendo che la decisione finale spetta al capo della Federcalcio, l’ex campione del mondo sa bene anche che il solo vantaggio, dopo l’esonero di Spalletti, è per il suo successore la possibilità di preparare con un congruo anticipo le due fondamentali partite di qualificazione di settembre, a Bergamo con l’Estonia e sul campo neutro di Debrecen, in Ungheria, con Israele.
Gattuso e Gravina, sintonia su un piano di emergenza
Il concetto essenziale, che nei loro 20 minuti di colloquio giovedì scorso a Roma ha trovato Gravina e Gattuso in sintonia totale, è la necessità di un piano d’emergenza da mettere in atto il più velocemente possibile. La terza mancata qualificazione consecutiva al Mondiale porterebbe a un epilogo scontato: tutti a casa, a cominciare dall’attuale vertice federale. Per evitare una crisi irreversibile e per guadagnarsi il viaggio americano, se non con la qualificazione diretta vincendo il girone almeno attraverso i play-off riparatori di marzo, serve appunto una strategia chiara e condivisa in ogni aspetto. Il punto di partenza dichiarato è ricreare il senso di appartenenza, perso dalla squadra negli ultimi 4 anni, dopo l’Europeo vinto nel 2021.
Riportare la Nazionale nei pensieri dei calciatori
Gattuso, che ha rescisso il contratto con l’Hajduk Spalato e accetta l’accordo annuale con la Figc, è conscio dell’ovvia priorità assoluta per Gravina: riportare la Nazionale in cima ai pensieri dei calciatori, che troppo spesso l’hanno trascurata ultimamente, derubricando a puri inciampi del mestiere sconfitte molto pesanti per l’immagine dell’Italia 4 volte campione del mondo e 2 volte campione d’Europa. D’ora in avanti la massima trasparenza sugli eventuali infortuni, senza lasciare il minimo dubbio che qualcuno si sia arreso a un dolorino magari di convenienza per il club, sarà un obbligo, anche perché la squadra non si può assolutamente permettere nelle prossime decisive partite la rinuncia meno che motivata ai convocati.
Bonucci come collaboratore carismatico
Conterà molto, oltre al ruolo sempre più forte di Buffon capodelegazione e ds del Club Italia e sponsor di Gattuso, lo staff del ct. E la Figc, che gli garantirebbe i 5 uomini canonici (nel caso specifico il vice Riccio, 2 preparatori atletici, un match analyst e un allenatore dei portieri, con l’aggiunta di un omologo di provenienza federale), è pronta a inserire nel gruppo un assistente di comprovate capacità tecniche, ma anche carismatico: scelto il campione d’Europa Bonucci, che ha prevalso nel ballottaggio il campione del mondo Barzagli.
Prandelli direttore tecnico
Un aiuto consistente, non per le scelte tattiche e tecniche ma per creare un ambiente compatto e solido attorno alla squadra, potrà fornirlo Cesare Prandelli, del quale non sono in discussione competenza ed equilibrio. L’indiscrezione sul suo imminente ingresso nel Club Italia è confermata, anche perché nei quadri della Figc manca la figura del direttore tecnico, presente invece in tutte le maggiori federazioni d’Europa e in Sudamerica: un coordinatore, con particolare attenzione sull’Under 21 come serbatoio e come vaso comunicante della Nazionale. Prandelli sarà a capo di un gruppo nel quale, con un orizzonte che vada oltre il 2026, troveranno verosimilmente posto altri due ex campioni del mondo di Berlino 2006, Zambrotta e Perrotta. Prende dunque forma un doppio progetto in parallelo, con tanti nomi illustri della galleria azzurra: da un lato il potenziamento del Club Italia, dall’altro l’urgentissima operazione Mondiale d’America. Per la quale Gattuso scalpita: non c’è più tempo da perdere.