Questo sito contribuisce alla audience di
 

Gattuso: “Mai detto di non voler giocare contro Israele, sono uomo di pace”

Il ct alla vigilia dell’incontro a Debrecen contro la formazione di Tel Aviv: “Complimenti a Velasco e alle ragazze del volley, l’Italia è una potenza”

DEBRECEN – Lo aspettavano al varco e Rino Gattuso è stato attento a tenersi alla larga dalle polemiche. “Sono un uomo di pace, ma non ho mai detto che mi dispiace giocare contro Israele per quello che sta accadendo. Le mie parole sono state male interpretate. Io ho solamente sottolineato che siamo stati sfortunati ad avere nel nostro girone una squadra così forte: nient’altro”.

Gattuso: “Mai detto di non voler giocare contro Israele”

È potuta dunque scivolare via senza tensioni la conferenza della vigilia del ct della Nazionale, che ha ulteriormente rasserenato l’atmosfera complimentandosi con le azzurre della pallavolo. “Dico brave alle ragazze e a Velasco, hanno fatto una grandissima impresa: campioni del mondo per la seconda volta. Abbiamo esultato in aereo per i loro ultimi punti, è stato bellissimo. Dispiace invece per il basket, che pure ha fatto un ottimo lavoro con Pozzecco. E ora tifiamo anche per Sinner. L’Italia in questo momento è una potenza in tanti sport”. Tocca al calcio recuperare il terreno perso e la trasferta di lunedì sera a Debrecen rappresenta un crocevia verso i Mondiali, dopo la goleada contro l’Estonia. Ringhio lo sa ed è apparso carico. “Mi sono proposto dal primo giorno di seguire la strada dell’entusiasmo e i giocatori sono stati bravi a seguirmi. E’ bello che in poco tempo si sia creato questo clima e che ci sia tanta partecipazione nello spogliatoio: adesso però è importante che duri nel tempo e per fare in modo che accada c’è bisogno di un’altra prova molto positiva. La strada da seguire è questa”.

Tonali: “Abbiamo risvegliato la passione”

Nella Nazionale è tornato il sereno e l’ha spiegato chiaramente anche Sandro Tonali. “Siamo contenti e positivi dopo l’ultima gara che abbiamo fatto, ma sappiamo che ora ce n’è un’altra e sarà tutta un’altra storia. Siamo pronti per rigiocare e divertirci di nuovo tutti insieme”, ha promesso il centrocampista del Newcastle, dando la sua chiave di lettura della svolta azzurra. “Abbiamo risvegliato la passione che c’era anche prima e che però si era forse un po’ appannata. A Bergamo sapevano di dover vincere segnando molti gol contro l’Estonia e ci siamo portati dietro per un’ora quel peso, fino a quando il vantaggio non ci ha sbloccati e liberati. Lavorare con Gattuso era sempre stato un mio sogno e sono contento che sia diventato realtà proprio con la maglia dell’Italia. Ci sono i presupposti per fare bene di nuovo con Israele, che è una squadra da rispettare con giocatori forti. Lo stadio vuoto? In campo non ci faremo caso, nel momento in cui l’arbitro darà il fischio d’inizio”.

Israele-Italia: l’ordine pubblico

In tribuna sono attesi al massimo tremila spettatori. Il basso profilo è una scelta anche strategica, dettata dai prioritari motivi di tutela per l’ordine pubblico e realizzata grazie allo zelo dei media locali, che alla vigilia hanno contribuito a far passare sotto traccia l’evento sportivo, nella sostanza ignorandolo. Da queste parti del resto la nazionale di Israele è ormai di casa – ci ha già giocato per sei volte, negli ultimi due anni – e per questo la macchina organizzativa è ben rodata: tant’è che il rischio di contestazioni o di incidenti viene considerato minimo. Gli ultrà in arrivo dall’Italia sono duecento e stasera saranno gli osservati speciali al Nagyerdei Stadium: 20504 posti, nell’occasione semi deserti. Gazza vista da Debrecen è equiparabile a puntino lontano, non solo geograficamente. Centomila persone – per la metà praticanti – compongono infatti la comunità ebraica in Ungheria. E a Budapest c’è la terza sinagoga più grande del mondo, dopo quelle di New York e Gerusalemme. La nazionale di Tel Aviv s’è scelta dunque col consenso dell’Uefa un campo neutro su misura, perché l’esilio magiaro assomiglia nella tragicità del momento a un buen retiro e ha finanche una parvenza di politically correct, grazie agli ottimi rapporti che legano i due leader Orban e Netanyahu. Il ct Ran Ben Shimon ha potuto dribblare di conseguenza in maniera sprezzante una domanda sul conflitto in corso. “Noi rispondiamo solo al nostro meraviglioso popolo”.

Gattuso: “Coppia Retegui-Kean? Possibile”

Ma anche la Nazionale è qui esclusivamente per giocare a calcio, come ha ribadito Gattuso. “Israele è un avversario che merita rispetto, viene da 6 vittorie e una sola sconfitta immeritata, contro la Norvegia. Noi proveremo a fare il nostro gioco, sapendo però di avere di fronte una formazione molto veloce, che può crearci sicuramente delle difficoltà”. Ringhio non ha visto a Bergamo una squadra costruita a sua immagine e somiglianza. “Non ho mai chiesto ai ragazzi di fare quello che in campo facevo io, il calcio in questi anni è anche molto cambiato. Mi sono proposto dal primo momento di seguire la strada dell’entusiasmo: tutto qui”. Nei 90′ di Debrecen però servirà pure equilibrio. “Dovremo stare molto attenti alle transizioni, perché ripartendo di rimessa possono farci male. Il problema non sono i due attaccanti, conta di più il modo in cui gestiremo il pallone nella loro metà campo. La coppia Retegui-Kean? Ci può stare. Devo tuttavia fare i complimenti pure a chi come Cambiaso e Raspadori ci ha dato vivacità entrando nel secondo tempo dalla panchina, contro l’Estonia. Con i cinque cambi si può cambiare in corsa il 45 per 100 della squadra e per noi questo può essere di nuovo un valore aggiunto”.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Tensioni e diplomazia, la Nazionale di Gattuso in campo con Israele per cercare conferme

Lun Set 8 , 2025
Alle 20.45 a Debrecen la sfida delle qualificazioni mondiali. Il ct respinge le polemiche: “Mai detto che non volevo giocare contro di loro”. Lite tra la Norvegia e la federazione di Tel Aviv

Da leggere