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Gattuso va all’attacco: tre uomini da gol per la rincorsa mondiale

Raspadori: “Possiamo raddrizzare la differenza reti e qualificarci direttamente”. Domani match decisivo
a Debrecen contro Israele

Oggi a Debrecen, prima di Israele-Italia di domani sera, il tema Gaza sarà ineludibile, come gli altri aspetti extracalcistici sottesi all’appuntamento sul campo neutro ungherese: sono annunciati dai 50 ai 100 Ultras Italia, parte dei quali lo scorso anno a Budapest voltò le spalle al prato durante l’inno israeliano. Quanto al contenuto sportivo, la partita è già decisiva per la qualificazione al Mondiale: può assegnare il secondo posto parziale nel girone dietro la Norvegia, cioè l’accesso virtuale ai play-off di marzo. Ma in realtà, dopo il 5-0 all’Estonia, la Nazionale restaurata da Gattuso ha rimesso un po’ a posto la differenza reti, che in caso di arrivo a pari punti sarebbe la discriminante per il primo posto. E c’è chi, come Raspadori nuovo capocannoniere azzurro dell’attuale rosa (10 gol, come Barella), fa leva sulla rinascita dell’attacco per confessare il sogno: «Andare direttamente al Mondiale: noi crediamo di potere colmare il gap di gol con la Norvegia».

Vincere sempre e segnare tanto

L’impresa passa necessariamente attraverso le vittorie in tutte e 5 le partite restanti, da questa con Israele (reduce dal 4-0 in Moldova) a quella finale di novembre a Milano contro i norvegesi, che oggi hanno una gara in più e un saldo (più 11 contro più 4) assai migliore. L’Italia, però, registra la resurrezione degli attaccanti, che hanno finalmente segnato in contemporanea (2 gol Retegui, uno Kean e Raspadori), hanno tirato moltissimo e hanno sfoggiato affiatamento tattico. L’avversario era sì morbido, ma l’inversione di tendenza è evidente: prima i cannonieri erano i centrocampisti Barella e Frattesi e perfino all’Europeo vinto da Mancini, che approcciò quel torneo col falso nove, la cooperativa del gol sottintendeva l’assenza di un centravanti inamovibile (non lo era Immobile) e alimentava nostalgie per Vieri e Pippo Inzaghi, per tacere di Paolo Rossi e degli storici 10 Baggio, Totti e Del Piero.

Il doppio centravanti di Gattuso

A Bergamo Gattuso ha osato, con la coppia di centravanti puri Kean-Retegui e col supporto di Zaccagni (poi Raspadori) e delle ali Politano e Dimarco (poi Cambiaso). Lo spericolato assetto ha funzionato e adesso c’è un terzetto entusiasta che scala la classifica dei marcatori azzurri alle soglie della maturità: Raspadori (25 anni e 10 gol), l’ormai veterano Kean (25 anni, ha esordito nel 2018, 8 gol) e Retegui (26 anni, 8 gol). L’oriundo argentino, regalo di Mancini conservato da Spalletti e valorizzato da Gattuso, data l’intensità nel pressing non sembra avere risentito del trasferimento in Arabia: «Mi piace inseguire ogni pallone come se fosse l’ultimo», ha detto ai compagni.

Una vasta concorrenza

Il ct apre alla massima concorrenza, allargata a Daniel Maldini finito in tribuna solo per via della rosa contingentata a 23 uomini: «Kean e Retegui mi hanno dimostrato fin dal primo giorno che non si sarebbero pestati i piedi. Anche Pio Esposito ha esordito bene. E Scamacca e Lucca sono forti. Ovviamente non sempre ci potremo permettere il rischio degli attacchi avversari a campo aperto». Significa che contro Israele la coppia di centravanti puri potrebbe scindersi, magari per fare posto a un centrocampista in più, con Locatelli e Frattesi candidati. Si deciderà tutto nella rifinitura a Coverciano. Ma intanto l’attacco ritrovato sbircia di nuovo la differenza reti.

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