Prima trasferta stagionale per il Genoa di Alberto Gilardino che domani sera sfiderà l’amico Alessandro Nesta, compagno sia in nazionale sia al Milan. «E’ bello ritrovare Nesta, sta facendo ottime cose – ha sottolineato Gilardino – siamo stati compagni al Mondiale ma ancora di più al Milan dove arrivai molto giovane e lui, con altri compagni, mi diede una grande mano. Ritrovarlo da avversario anche in A è un piacere».
Nesta che guida un Monza capace l’anno scorso di conquistare sei punti contro il Grifone. «Sarà una partita ostica contro una squadra scorbutica da affrontare, basti pensare che la scorsa stagione ci ha portato via sei punti tra andata e ritorno. Hanno giocatori di esperienza e qualità in rosa come Pessina, Izzo, Pablo Marì, Caldirola, Gagliardini ma anche di qualità come Dany Mota, Djuric o Maldini. Dovremo avere massimo rispetto di chi andiamo ad affrontare con la consapevolezza di andare a fare una grande partita».
L’allenatore rossoblù, che all’esordio ha fermato i campioni d’Italia, ha le idee molto chiare su cosa servirà domani. «Sarà fondamentale l’approccio che avremo sin dal primo minuto: un approccio perfetto all’interno della gara, sui duelli, sulle seconde palle. Perfetti sia per come ci dovremo difendere che per come vorremo fare loro male. Sarà una partita molto equilibrata dove noi dobbiamo saperci esaltare come con l’Inter ma sarà tutta un’altra partita. Dovremo essere bravi da subito anche mentalmente e stare dentro la partita con grande spirito».
Recuperati Ekuban e Marcandalli con i soli Matturro, Ankeye e Norton-Cuffy indisponibili quella di domani sarà la gara d’esordio di Pinamonti.
«Potrà partire dall’inizio e avere minutaggio così come potrebbe subentrare. E’ un giocatore che ha un desiderio forte di dimostrare il suo valore in una piazza così importante come quella di Genova».
Gilardino è intervenuto anche sulla scelta di Dybala di restare a Roma e dire no agli arabi. «I soldi non sono tutto. C’è la passione, il momento, l’emozione che un giocatore vive in una città. Quello che si sente il giocatore sono situazioni personali. Le devi vivere, le devi sentire. Devi avere emozioni fortissime e nella testa di Dybala è successo questo. Questa sua decisione è un bello spot per il calcio. E’ una bella cosa che un giocatore importante come lui abbia fatto una scelta del genere».