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Genoa, tutti gli affanni fra scelte di mercato e infermeria piena. Ecco come Gilardino cercherà di risolvere la crisi

Il tecnico ha ancora fiducia nel gruppo ed è convinto che possa risollevarsi, ma ha bisogno di recuperare tutti gli infortunati

La gara di Bergamo oltre ad aver lasciato amarezza per il risultato e per la tripletta di Retegui si porta dietro anche l’ennesimo infortunio che ha colpito Mattia Bani, costretto ad alzare bandiera bianca a fine primo tempo per un risentimento al flessore della gamba sinistra. Bani era peraltro rientrato da poco dopo aver saltato per un problema muscolare le sfide con Roma e Verona e Gilardino lo aveva gettato subito nella mischia tanto che nelle tre gare in una settimana contro Venezia, Sampdoria e Juventus era sceso in campo sempre per 90’. In attesa degli esami le prime indicazioni non sono molto positive tanto che salterà la gara alla ripresa contro il Bologna mentre verrà valutato per quelle successive.

Ma visto che si parla di assenze quali sono e a quale punto del recupero sono gli altri elementi su cui Gilardino non ha potuto fare affidamento? A parte Malinovskyi, che si rivedrà nella seconda parte della stagione, 2025 inoltrato, il tecnico contro l’Atalanta non ha potuto contare su Messias, Frendrup, Badelj ed Ekuban. Di questi quattro, tutti titolari, tre sono quelli che il tecnico punta a recuperare per la sfida con i felsinei. Sono Messias, Frendrup ed Ekuban, mentre per Badelj i tempi di recupero sono più lunghi.

Il centrocampista croato ha pagato probabilmente le gare ravvicinate e se qualcosa si vuole imputare all’allenatore ed al suo staff è forse di non aver saputo dosare le forze, vista la situazione già precaria degli infortunati, nella settimana delle tre gare consecutive i cui strascichi, psicologici ma soprattutto fisici, i rossoblù stanno subendo ancora adesso. Come per Messias che forzando nel tentativo di recuperare in vista del derby si è poi dovuto fermare per un problema al polpaccio, differente da quello per cui era già indisponibile allungando così i tempi di recupero. O per i casi di Badelj e Bani. Il primo, classe ‘89, andrebbe dosato e invece gli è stato chiesto uno sforzo che poi ha pagato sul campo, il secondo era invece rientrato da un infortunio muscolare e ne ha pagato le conseguenze. Per Frendrup invece si può parlare di sfortuna più che altro perché quanto accaduto è successo in un momento di coperta corta visto che il danese l’anno scorso aveva saltato una sola partita e per squalifica. Assenze pesanti che per Gilardino, come sottolinea sempre, non devono essere un alibi ma di certo non hanno aiutato.

Ma se gli infortuni fanno parte del gioco, seppur in certi casi basterebbe una maggiore attenzione, i problemi di gioco e un attacco spuntato sono invece tutti di carattere tecnico e su questo sta provando a lavorare Gilardino che si trova con Pinamonti in difficoltà ma soprattutto con un Vitinha che sta soffrendo la pressione di predestinato e uomo del destino. E’ stato l’investimento più importante in estate, il giocatore più inseguito e quello per il quale c’è l’attesa più grande. Il giocatore non sta rendendo però e si vede che sta vivendo questo momento nel peggiore dei modi. Toccherà al tecnico riuscire a recuperarlo, sia mentalmente che tatticamente, e dovrà farlo il prima possibile.

Gilardino nel dopo gara di Bergamo ha ammesso di essere al lavoro per valutare possibili cambiamenti. «Siamo una squadra che deve avere equilibrio mantenendo un certo tipo di baricentro e, nel contempo, quando non hai determinati giocatori spesso hai poca gamba per poter ripartire. Stiamo faticando. La verità è che in queste settimane prima del Bologna ci sarà modo di pensare di lavorare in un altro modo per poter dare un contributo maggiore ai nostri attaccanti ed essere più determinanti e concreti in zona gol. Sono valutazioni che farò e le valuteremo».

Tutto nero dunque? Non proprio. Nelle crepe a volte entra la luce e per il Grifone di raggi al Gewiss se ne sono visti tre: l’esordio di Norton-Cuffy, il recupero di Melegoni e soprattutto il gol di Ekhator. «Norton-Cuffy è entrato bene. Sono contento per Jeff, per il gol: è un ragazzino, ma è entrato bene e ha fatto i movimenti giusti. Melegoni, da tanto lontano dai campi di gioco, ed Ekhator credo siano stati i migliori oggi per lo scampolo di gara che hanno fatto. Aver ritrovato giocatori che non hanno giocato oppure hanno giocato poco per noi è importante».

Intanto dopo l’unico giorno di riposo concesso ieri, oggi il gruppo riprenderà i lavori al Signorini. Non ci saranno i nazionali Vasquez, Thorsby e De Winter, oltre a Miretti convocato con l’Under 21. Ha invece dovuto rinunciare alla convocazione Frendrup, ma per una volta a guadagnarci sarà il Genoa che potrà recuperare il giocatore con calma.

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