Olivier Giroud è molto carico per Milan-Inter, semifinale di andata di Champions League: “San Siro è un posto speciale soprattutto in un derby. A questo si aggiunge il prestigio della Champions. All'Inter ho segnato tre reti e fatto un paio di assist, le statistiche sono buone ma ho ancora in testa la sconfitta in Supercoppa, dove ci hanno dominato".
Giusto per far arrabbiare i tifosi nerazzurri e far esaltare quelli rossoneri: “Al Chelsea non giocavo e sono stato vicino all'Inter nel 2020, ma poi Dio ha voluto che scegliessi i rossoneri. Contento dei risultati ottenuti sin qui. Sin da giovane seguivo il Milan e in particolare amavo Shevchenko".
Non si dà limiti cronologici: “L’obiettivo è stare il più possibile in campo. Mi sento alla grande fisicamente e con lo stile di vita sano ho pochi infortuni. Amo il calcio e so quanto mi mancherà quando chiuderò. Chiedete a Ibrahimovic cosa ne pensa, è lo stesso per lui: ama il calcio e spinge se stesso al massimo. Restare al top anche se l'età avanza è tutta questione di passione, mentalità, professionalità e determinazione".
Sul ruolo nello spogliatoio: "Per i miei compagni sono come un fratello maggiore: do consigli se ne hanno bisogno, sono disponibile e cerco sempre di avere un atteggiamento positivo. Parlare con i più giovani e incoraggiarli è importante. È un ruolo che mi piace, mi dà felicità giorno dopo giorno".
Sul gol qualificazione al Napoli: "Dopo aver sbagliato il rigore sapevo di dover rimanere concentrato, perché ero sicuro che avrei avuto un'altra grande occasione; un po' come contro l'Inghilterra ai Mondiali, quando ho segnato subito dopo averne sprecata una. È questione di resilienza e perseveranza, devi sempre credere che avrai una possibilità. Per un attaccante è importante mantenere la fiducia anche dopo un rigore sbagliato".