A tracciare un profilo di Cristiano Giuntoli, l'ex presidente del Carpi Stefano Bonacini, ovvero il dirigente che l'ha lanciato nel grande calcio. Giustamente, Bonacini si prende i meriti che gli spettano e ricorda sulle colonne del Corriere di Torino:
"Fui il primo a lanciarlo in qualità di direttore Sportivo. Io lo scelsi, ma i meriti sono tutti di Cristiano, uno che lavora ventiquattro ore su ventiquattro. All'ex Napoli devi dire solo dire a quanto ammonta il budget a disposizione per quella determinata sessione di calciomercato. Dopodiché, bisogna poi lasciarlo fare. Mi ripeteva che il mondo del calcio è pieno di giocatori, ma che devi trovare quelli più consoni al gioco dell’allenatore. Questa è la chiave. Magari uno può apparire meno bravo, agli occhi di altri addetti ai lavori, ma forse è più adatto alla squadra che si sta costruendo in quel determinato momento e in quel preciso contesto tecnico-tattico. Giuntoli, lo ripeto, Lavora ventiquattro ore al giorno, guarda partite, video, è infaticabile. E se nota un giocatore, si fida dell’intuito, pochi dubbi: altro che algoritmi. E ha un’attenzione maniacale, per ogni cosa. Se Cristiano Giuntoli può essere adatto per la Juventus? Sì, ne sono sicuro. Come si troverà a lavorare in compagnia di mister Massimiliano Allegri? Su questo argomento, non voglio entrare nel merito. Detto questo, Cristiano non è un mangia-allenatori, anzi. La maggior parte delle delle volte ero io a insistere, e lui magari diceva: 'Ma no, aspettiamo, non è il momento'".