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Guardiola e l’ossessione Champions: “Tanto io avrò sempre fallito..”

Il tecnico del Manchester City fa il filosofo: “Adoro questa manifestazione, ma non voglio finire sotto pressione se non la vinceremo”.

Ricomincia la dolce 'ossessione' chiamata Champions per Pep Guardiola, trionfatore nel 2009 e 2011 con il Barcellona, ma poi sempre respinto con Bayern Monaco e Manchester City, che non ha saputo portare in finale; sono stati nell'ordine Monaco, Liverpool, Tottenham, Lione, Chelsea e Real Madrid a fare fuori la sua truppa.

Il tecnico catalano domani sarà impegnato in Germania e il Lipsia, realtà che si sta facendo strada nel calcio internazionale grazie alla programmazione e alla sinergia con la Red Bull, è rivale da prendere con le pinze: "È un torneo fantastico, lo adoro. Non so se arriveremo fino in fondo, ma bisogna considerare che già arrivare all'eliminazione diretta è importante. Se la mia carriera finisse domani, dovrei solo essere grato per quello che ho fatto in panchina in questo torneo con Barcellona, Bayern Monaco e Manchester City. Alla fine il destino è già disegnato, ma ho la sensazione che qualunque cosa combinerò sarà considerata una specie di fallimento personale: nulla sarà abbastanza".

E' una riflessione che lo porta a prendere con filosofia le partite che verranno: "La vivo con gioia. Mi voglio divertire, dopo la conferenza stampa farò una buona cena, guarderò Liverpool-Real Madrid e un Napoli divertente, e mi preparerò per la nostra sfida. Da quando sono al Manchester City ho una nuova mentalità: ho messo in preventivo che se non vinci trofei fallisci; non voglio mettere pressione su di me, perciò mi sento fortunato a disputare questo tipo di incontri e so che, a meno di chiamarti Real Madrid, non dovevamo essere noi a vincere 3 o 4 Champions League. Il Manchester City ha girato pagina, si è adattato: abbiamo giocato alcune partite valide nel nostro percorso europeo e altre ne disputeremo, nelle due ultime annate abbiamo sfiorato la Coppa. Ora ci proveremo un'altra volta".

Un anno fa le due squadre si incontrarono nella fase a girone, il City vinse 6-3 in Inghilterra e perse 2-1 il ritorno: Marco Rose rinuncia a Dani Olmo e non rischia dal 1' il convalescente Nkunku, perciò Andrè Silva sarà innescato dai vari Szoboszlai, Forsberg e Werner; Guardiola non ha a disposizione l'influenzato De Bruyne e l'infortunato Laporte, i 'Citizens' puntano sul debordante Haaland, che avrà alle spalle il quartetto delle meraviglie Mahrez-Gundogan-Foden-Grealish. 

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