Il CEO dello Shakhtar Donetsk, Sergei Palkin, ha accusato gli agenti di calcio di sfruttare la guerra in Ucraina per negoziare il trasferimento di giocatori stranieri, in seguito all’estensione delle concessioni della FIFA per i giocatori stranieri tesserati nel Paese.
All’inizio di questa settimana, la FIFA ha esteso le norme temporanee che consentono ai giocatori stranieri in Ucraina di giocare altrove. Lo Shakhtar è un caso particolare anche in questo contesto: il club non può giocare nella sua casa, la Donbass Arena, dal 2014.
Il campionato nazionale ucraino è stato sospeso a febbraio, ma si è ipotizzata una ripresa ad agosto.
Marlos, Dentinho e Junior Moraes dello Shakhtar sono tornati in Brasile in prestito e Tete si è trasferito in prestito all‘Olympique Lione, mentre Vitinho e Carlos de Pena della Dynamo Kyiv sono partiti anch’essi per il Brasile allo scoppio del conflitto armato.
Secondo l’amministratore delegato dello Shakhtar, alcuni agenti hanno anticipato la sentenza della FIFA consigliando ai club di dirottare le potenziali spese di trasferimento per i club verso commissioni più alte per gli agenti.
“Alcuni agenti ci stanno distruggendo. Stanno cercando di rubare i giocatori”, ha detto Palkin a The Athletic. “Fanno dei giochetti, contattano i club, dicono di non pagarci [lo Shakhtar] e gli accordi vengono infranti. Non potete immaginare cosa stia succedendo”.
“Il potere di decidere la sospensione dei contratti è ora nelle mani degli agenti dei giocatori. Questo non riflette l’intenzione del club di salvare i giocatori e gli investimenti”.
Nel frattempo, l’unica eccezione è rappresentata dalla possibilità di trovare un accordo reciproco tra club e dipendenti stranieri entro il 30 giugno, compromettendo di fatto la posizione contrattuale dei club ucraini.
Ad esempio, il talentuoso centrocampista dello Shakhtar Marcos Antonio ha completato le visite mediche per la Lazio questa settimana, con il club italiano pronto a ingaggiarlo a un prezzo ridotto.
Se da un lato la decisione della FIFA conferma che il benessere dei giocatori è superiore alla sicurezza finanziaria dei club, dall’altro Palkin ritiene che la decisione abbia solo dato maggiore influenza agli agenti che già dispongono di una somma significativa.
“Ora abbiamo praticamente nove giorni per concordare con i nostri giocatori la loro vendita o il loro prestito a club stranieri, il che è semplicemente impossibile”, ha aggiunto.
“La FIFA non ha aiutato i club ucraini emanando regolamenti. Al contrario, ha peggiorato significativamente le nostre trattative con i giocatori e ha reso gli agenti ancora più potenti e ricchi”.