ROMA – Non si accontentavano di scommettere. Volevano puntate esagerate, anonimato e qualcuno che facesse credito per pagare con calma. O magari farsi prestare i soldi da compagni, amici, medici, fisioterapisti. Il modo di giocare d’azzardo dei calciatori di serie A, Fagioli, Tonali e compagnia, coinvolti nelle inchieste sul riciclaggio della gioielleria Elysium, è come un pozzo senza fondo.
Le scommesse dei calciatori a debito
“Per le modalità, si è già in debito quando si inizia a giocare: vi è un’apertura di credito senza anticipo di denaro e la possibilità di vincere è alquanto aleatoria”. Così Sandro Tonali racconta, in un verbale alla procura di Torino, il sistema delle scommesse. Un sistema che funzionava attraverso un allibratore, Tommaso De Giacomo. Per tutti Tommy: un calciatore indebitato faceva per lui da tramite invitando altri a giocare d’azzardo online. De Giacomo li contattava inviando link a piattaforme ad accesso limitato, ovviamente illegali: forniva nome utente e password anonimi e apriva un credito, accreditando su quel conto di gioco una cifra base. Spesso, 10 mila euro. Così il pesce abboccava e iniziava a giocare.
La rake per gli allibratori
Il sistema si alimentava di questo: più il campione coinvolto giocava, più perdeva, più ricaricava, più si indebitava. Altro sistema utilizzato, quello delle poker room virtuali aperte sempre nello stesso modo per far giocare insieme più calciatori. Gli allibratori (Tommy, ma anche Pietro Marinoni, arbitro e piazzista di portali per scommettere) tenevano ovviamente per sé una parte dei soldi persi dagli scommettitori: la cosiddetta “Rake”, la commissione. Una serata di poker poteva fruttare loro oltre 4 mila euro solo di percentuale sui soldi persi.
Le puntate via whatsapp
Poi c’era un altro metodo alternativo, solo per le scommesse sportive, un modo per apparire ancora meno. Lo hanno usato Fagioli e Tonali, con certezza: prevedeva che i giocatori inviassero via whatsapp direttamente a De Giacomo le scommesse da effettuare. Per messaggio scritto, a volte attraverso screenshot di siti legali come la piattaforma Snai o Bet365 con i dettagli della scommesse e l’importo da giocare. Tommy le effettuava per conto loro – la famiglia è titolare di due ricevitorie – e il debito aumentava. Fino a riscuotere: contanti, accrediti su carte Revolut o i bonifici alla gioielleria. Un mare di denaro che fluttuava attraverso la rete da un conto all’altro. Il vero azzardo è stato scommettere di farla franca.