Fiorentina – Tantissimo Napoli, poca Fiorentina. Allo stadio Franchi non c’è stata storia e la vittoria dei campioni d’Italia (3-1) poteva essere anche più netta, senza il calo di tensione che nel finale ha consentito alla squadra di Pioli di uscire almeno dal campo a testa alta. Ma gli azzurri hanno confermato di avere i mezzi per difendere il loro titolo e si sono goduti il gran debutto di Rasmus Hojlund, che si è presentato con un gol da bomber vero e ha lavorato a tutto campo per i compagni: eseguendo bene le consegne di Antonio Conte. Di De Bruyne su calcio di rigore e Beukema – pure lui all’esordio – le altre due firme nel tabellino. Tardivo il guizzo di Ranieri, a giochi ormai fatti.
«La cronaca della gara»
Un Napoli che sembra ancora più forte
Il potere logora chi non ce l’ha e quello del Napoli sembra essersi persino consolidato all’indomani della conquista dello scudetto, grazie al duplice effetto a catena della permanenza di Conte sulla panchina e dei 9 rinforzi aggiunti in estate al loro organico dai campioni d’Italia, con una campagna acquisti intelligente e allo stesso tempo prepotente. Il club azzurro ha avuto infatti la solidità economica per migliorare la squadra in tutti i reparti e per non pagare dazio al grave infortunio di Lukaku: finito ko a Ferragosto e sostituito con l’operazione da 50 milioni che ha restituito alla serie A Hojlund, portato via senza badare a spese al Manchester United.
Il lusso del turnover nel finale
Aurelio De Laurentiis ci ha preso gusto a fare shopping in Premier League e l’innesto di un fuoriclasse come De Bruyne ha aggiunto pure una dose massiccia di autostima e personalità al gruppo tricolore, che a Firenze ha dominato la gara dall’inizio alla fine (o quasi) e s’è potuto concedere anche il lusso del turnover, pensando alla Champions.
De Gea evita un passivo più pesante alla Fiorentina
Conte è infatti ripartito dopo la sosta con quattro titolari nuovi e ha fatto debuttare Hojlund, Beukema e Milinkovic, cambiando volto quasi in blocco alla difesa con il rientro di Buongiorno. Ma il Napoli ha dato comunque la straripante sensazione di giocare a memoria e dopo un quarto d’ora pure sul velluto, dopo aver chiuso in fretta i conti con il calcio di rigore di De Bruyne (fallo di Comuzzo su Anguissa) e la ripartenza alla Lukaku – vecchia maniera – di Hojlund. Nulla hanno potuto Pioli e la sua Fiorentina, tenuti a galla dalle prodezze di De Gea e capaci di organizzare soltanto un paio di contrattacchi nel finale di tempo con Kean, quando gli azzurri hanno tirato un attimo il fiato.
Ora testa al Manchester City
Ma in avvio di ripresa i campioni d’Italia hanno spinto di nuovo sull’acceleratore e messo in cassaforte la vittoria con la firma in mischia di Beukema, un altro dei rinforzi estivi. L’unica nota stonata – nella terza vittoria consecutiva in campionato degli azzurri – è stato il calo di tensione che ha permesso a Ranieri di accorciare le distanze e a Piccoli di impegnare Milinkovic. La testa di Di Lorenzo e compagni è volata troppo presto al gran galà di Champions già alle porte, giovedì sera a Manchester contro il City di Guardiola. Un peccato veniale, più che un campanello d’allarme.
Fiorentina-Napoli 1-3 (0-2)
Fiorentina (3-5-2): De Gea 6.5 – Comuzzo 4.5 (42′ st Lamptey sv), Pongracic 5 (48′ st Viti sv), Ranieri 6 – Dodò 5.5, Mandragora 5, Fagioli 4.5 (20′ st Nicolussi Caviglia 6), Sohm 5.5 (20′ st Fazzini 6.5), Gosens 5.5 – Kean 5.5, Dzeko 4.5 (1′ st Piccoli 5). All. Pioli 5.
Napoli (4-1-4-1): Milinkovic-Savic 6.5 – Di Lorenzo 6.5, Beukema 7, Buongiorno 6.5, Spinazzola 6 (24′ st Olivera 5.5) – Lobotka 6.5 (48′ st Gilmour sv) – Politano 6 (24′ st Elmas 6), Anguissa 7, De Bruyne 7 (24′ st Neres 5.5), McTominay 6.5 – Hojlund 7 (28′ st Lucca 6). All. Conte 7.
Arbitro: Zufferli 7.
Reti: 6′ pt De Bruyne (rig.), 14′ pt Hojlund, 6′ st Beukema, 34′ st Ranieri
Note: amm. Pioli, spettatori 21579