MILANO — Nel giorno in cui il Milan presenta Joao Felix, Zlatan Ibrahimovic torna a gamba tesa sugli episodi di Empoli: “Per noi ciò che è successo al Castellani non è accettabile, manderemo una lettera all’Aia. Serve più rispetto per il Milan. Io chiedo sempre ai miei giocatori di essere rispettosi ed educati con l’arbitro. A un certo punto ho chiesto all’arbitro di essere educato con i giocatori”. Ibra parla del fallo di Cacace su Walker, che il direttore di gara Pairetto non ha sanzionato con alcun cartellino: “Sono rimasto un po’ sorpreso dal fatto che i nostri giocatori non abbiano reagito in maniera più decisa in quella situazione. Fosse andata male, Kyle poteva restar fuori un anno”. Poi il cartellino rosso a Tomori, arrivato per un fallo su Colombo in un’azione viziata da fuorigioco: “È la conseguenza del Var che fa andare avanti il gioco. C’era fuorigioco prima. Ci siamo ritrovati con un uomo in meno mentre avremmo dovuto essere uno in più. Non è accettabile, sono due situazioni molto gravi”.
Joao Felix: “Mi voleva l’Inter, voglio restare qui”
Zlatan alza la voce su temi arbitrali per la prima volta. Una presa di posizione che il club teneva a mostrare anche all’allenatore. Al suo fianco Joao Felix lo osserva rapito. Ha giocato finora due partite nel Milan, ed è stato subito decisivo: un gol contro la Roma e una prestazione importante ad Empoli. Parla del suo rapporto con Conceiçao (“Non mi ha detto se avrei giocato tanto o poco, mi ha solo detto che lo avrei fatto nel mio ruolo. Questo che mi ha convinto”) e di una chiamata dell’Inter: “Era interessata a me, l’ho saputo dal mio agente. Ma avevo già iniziato a trattare col Milan, avevo in testa solo loro”. Poi del futuro. Joao è arrivato in prestito secco oneroso (da due milioni di euro) senza diritto di riscatto: “Qui mi hanno accolto tutti bene. So che nel calcio le cose cambiano rapidamente, ma se ci sarà la possibilità mi piacerebbe restare al Milan”. Gli fa eco Zlatan: “È vero che è in prestito, ma se fa bene tutto è possibile”.
Ibrahimovic: “Joao Felix è magia del calcio”
Sui paragoni eccellenti, entrambi hanno un riferimento chiaro: “Kakà? È il mio giocatore preferito da sempre. Non posso paragonarmi a lui, ma voglio fare la storia con il Milan come ha fatto lui”, ammette Joao. Ibra aggiunge: “Forse gli piace fare più giochini di Kakà che era più concreto, ma lui è ancora giovane”. Poi spiega perché il Milan lo ha preso dal Chelsea: “È un grande talento, che può crescere. Cercavamo un giocatore che agisse tra centrocampo e attacco, quando le partite sono bloccate. Uno che crei situazioni e possa fare la differenza. Joao è un calciatore di magia e questa non è una cosa che impari: o ce l’hai, o no”. La rivoluzione di gennaio ha regalato a Conceiçao colpi pronti all’uso: “Abbiamo cercato di dare due squadre all’allenatore, per avere più alternative. Ora le soluzioni ci sono, dipende da che cosa vuole fare il mister”. L’ultima battuta è sui quattro tenori – Joao Felix, Gimenez, Leao e Pulisic – in campo insieme. Possibile? “Basta che difendano e possono giocare tutti insieme”. Parola di Zlatan.