La Gazzetta dello Sport ha intervistato Zlatan Ibrahimovic. L'attaccante del Milan ha affrontato diversi temi, ecco alcune sue dichiarazioni: "Obiettivi? Tutti. Se sono qui è perché ci credo. Campionato, Coppa Italia, Supercoppa, Champions: vogliamo tutto. Non ho sogni, solo obiettivi. I sogni lasciamoli agli altri: noi facciamo. Tutto è possibile, il calcio lo insegna. Accadono cose che mai ti saresti aspettato. Guardate il Marocco ai Mondiali. La nostra forza è il gruppo, altri hanno maggiore individualità, o maggiore esperienza. Ci crediamo, lavoriamo per questo: siamo più maturi, più consapevoli, abbiamo più giocatori che oggi possono fare la differenza. E chi c’era l’anno scorso ora sa cosa serve per vincere".
Infine, uno sguardo all'attuale situazione del campionato, con uno focus ai migliori giocatori della Serie A prima della sosta: "Il Napoli è forte, Kvaratskhelia il giocatore che più mi ha impressionato. Ma anche la Juve sta rientrando e l'Inter è in corsa. Noi però ci siamo. In più questo è un anno troppo particolare con la sosta invernale e il Mondiale giocato in mezzo: sarà un campionato più di condizione e meno di qualità. E per la mia lunga esperienza di vittorie dello scudetto, so che è sempre decisiva la seconda parte della stagione".
Sul suo ritorno in campo: "Sto bene, sto migliorando; seguo il mio percorso di marcia e ogni giorno che passa, sto meglio. Fosse dipeso da me, sarei tornato per la prima partita disponibile, ma non è così: non c'è una data, né un obiettivo. Quando sarò pronto, rientrerò: non voglio si faccia giocare Ibrahimovic per il nome, quando sarò in campo devo poter incidere, altrimenti vado in panchina o tribuna. Mi sono operato per me stesso, non per giocare: negli ultimi tempi non mi sentivo affatto bene e chi è dentro la squadra e lavora con noi lo sa. Non ho pensato a un futuro da allenatore, ho una grande responsabilità in questa squadra, ma non sto valutando una opzione tale".
Ibrahimovic sarà uno dei protagonisti della seconda parte di stagione, ovvero al rientro per la sosta dei mondiali.
