ISERLOHN – A volte per allontanare un pensiero negativo bisogna solo cambiare testa. Blindati nell’hotel assediato da tifosi per cui l’italiano è il ricordo di nonni lontani, Bastoni e Frattesi, Di Lorenzo e Scamacca hanno deciso che il modo migliore per dimenticare la sconfitta con la Spagna fosse darci un taglio.
I segreti del barbiere degli azzurri
Un messaggio Whatsapp: «Andrea, passi in hotel?». E Andrea Discanni, professione barbiere dei calciatori, corre. «Skriniar mi aveva invitato a Düsseldorf per vedere Slovacchia-Ucraina, ma se gli azzurri chiamano…», racconta. Qualcuno l’ha potato il pomeriggio di venerdì. Altri al rito si sono sottoposti ieri. E spesso è una questione di scaramanzia: «Frattesi non taglia mai i capelli il giorno prima della partita: minimo due, ma anche tre o quattro giorni prima. Dimarco invece vuole ritoccarli sempre il giorno prima di giocare, è uno dei più attenti: deve rifare il colore spesso, li vuole praticamente bianchi, con un lampo disegnato sulla nuca. El Shaarawy cura il taglio anche due volte a settimana. Barella per pigrizia non li ha tagliati per mesi, e a Çalhanoglu che lo criticava ha promesso: se vinciamo lo scudetto me li tagli tu. Alla fine però glieli ho tagliati io. Ieri gli ho anche detto che sarebbe ora di accorciarli, ma dice che sta bene così, col ciuffo sugli occhi. Tutti o quasi hanno delle scaramanzie legate al taglio di capelli, ma sono riservate». Ora gli interisti li pettina tutti: «Nello spogliatoio mi ha portato Pinamonti e così iniziai a curare i capelli di altri: Skriniar, Cancelo…».
Da Oddo al barbiere in ritiro
Nell’Italia del 2006 i capelli li tagliava un terzino, Oddo. Ma i tempi sono cambiati: «I ragazzi vogliono una rinfrescata al taglio prima di ogni partita per andare in campo curati, puliti, quindi capita di fare anche due tagli a settimana». Per Discanni però è il primo Europeo: «Prima c’erano i senatori che volevano altri colleghi. Ora il gruppo Inter per me è un vantaggio. Scamacca poi lo conosco dalle Nazionali giovanili. Mi ha detto: quando mi tagli i capelli sento un’altra energia, mi sento più forte. A tanti tagliare i capelli dà una sicurezza in più». Una cosa mai semplice è farsi accettare: «In hotel taglio i capelli anche allo staff di Spalletti e da loro non prendo soldi: dico loro di far pagare i calciatori, un modo per far accettare la propria presenza. Spalletti? Mi saluta cordialmente. Credo sia importante capire cosa si può fare e cosa non fare. Io per esempio non pubblico foto se non vincono».
Quando Conte non voleva barbieri all’Inter
A volte però non va così bene. «L’unico allenatore che mi ha tenuto fuori è Conte, alla Pinetina non voleva nessuno». Un problema non solo per lui: «Per i calciatori siamo confidenti: uno era stato oggetto di foto in discoteca e per questo aveva problemi a casa. Spesso i calciatori non hanno molte persone di cui possono fidarsi. La chiave è la discrezione. Anche se ti confessano problemi con le mogli. Ascolti, ma tieni tutto per te».