A un certo punto della serata di Lisbona c’era un Bologna che stava chiudendo la sua Champions League a pari punti col Manchester City e a -2 dalla qualificazione. Non sarebbe potuta arrivare comunque, quindi d’accordo, per come è finita almeno ci sono meno mani da mangiarsi per quanto lasciato per strada a inizio competizione e nel finale di ieri.
Si termina la coppa da 28esimi, ma quello che la chiude mettendo paura allo Sporting Lisbona, eliminato dal gol di Pobega fino a una decina di minuti dal termine, è un Bologna ben diverso da quello timido, quasi riverente, che la aveva iniziata.
Spavaldo, bello, anche un pochino sprecone, con una serie di contropiedi condotti da Ndoye che forse meritavano sorte diversa, capace di cacciare via ogni dubbio rimasto di essere passato da questa tavolata di gala per caso. Come spesso capitato, un errore di lettura collettivo sull’asse di destra, con Fabbian a perdere la marcatura di Simoes e Casale quella di Harder, basta a compromettere i tre punti, ma un Bologna da turnover fa gran figura, chiudendo imbattuto le due trasferte a Lisbona. Non c’era Gyokers di là, vero, ma anche il Bologna cambia tanto la sua formazione tipo, e perde anche Ferguson praticamente subito, ma lo stesso all’Alvalade gioca una partita di grande personalità, sorprendendo subito i lusitani con la traversa di Beukema e ancora su piazzato il gol di Pobega. Poi è gestione a tratti autorevole, con spazi che si aprono in contropiede.
Le rotazioni della ripresa mandano a riposarsi ancora altri uomini chiave, Lykogiannis finisce a destra e da quella parte arriva il pareggio di Harder, vice Gyokeres che rovina la serata da sogno di Ravaglia. E la voglia di chiudere la Champions con una vittoria di prestigio (e ricca, visto che sarebbe valsa due milioni). Ma basta per mandare via festanti i 2500 bolognesi all’Alvalade.
È piuttosto l’infortunio di Ferguson – risentimento alla coscia da valutare nei prossimi giorni – la doccia gelata che non ci voleva, proprio mentre sembra un momento di sfoltimento della rosa per il Bologna, che pure ieri aveva in panchina solo sei giocatori di movimento. Se Posch dopo la richiesta di non partire per Lisbona è pronto al rientro all’Hoffenheim (prestito con diritto di riscatto che dovrebbe essere attorno agli 8 milioni), va avanti spedita la trattativa per portare Tchaouna al Bologna e Fabbian alla Lazio. Restano i lavori sulla formula, per l’esterno i rossoblù vogliono il diritto di riscatto, mentre per Fabbian si può lavorare solo su un prestito secco, visto il diritto di ricompera che l’Inter avrà in estate. Operazione che attende anche la risoluzione del prestito di lling Junior, per il quale si cerca una destinazione in Premier, ma a questo punto ci sarà anche da valutare l’entità dell’infortunio di Ferguson. Ed è probabile che proprio il ko dello scozzese faccia saltare l’operazione.