Finito il ritiro è finito anche il tempo delle feste, e il Bologna a due settimane dall’esordio in campionato è un cantiere aperto che allarma. E una squadra che ancora non c’è del tutto, intesa come coralità di gioco e comprensione delle nuove idee tattiche. I giocatori si parlano, provando a istruirsi a vicenda, ma in campo riescono a tradurre poco. Il risultato è che il triangolare di Bolzano che chiude il ritiro inizia da un tracollo allarmante, 4 gol subiti in un’ora dal Bochum, l’anno scorso salvo ai playout di Bundesliga ma ieri a rifilare legnate al Bologna da Champions.
Che inizia e finisce allo sbando la prima partita al Druso, lasciando l’impressione che i giocatori non sappiano esattamente che fare in campo. Tocca al nuovo acquisto Erlic, arrivato in ritiro 24 ore prima, salvare la serata col gol vittoria nell’1-0 al Sudtirol. Triangolare chiuso con un successo a testa, coi padroni di casa che avevano battuto 2-0 il Bochum, in clima comunque da festa del tifo a reti unificate, coi circa 800 bolognesi in curva assieme agli ultras del Bochum.
«Dobbiamo crescere subito di condizione fisica, far viaggiare la palla più veloce, andare più forti e a contrasto diversamente, la prima partita siamo stati troppo molli, col Sudtirol è andata discretamente – l’analisi del tecnico – Molti giocatori sono arrivati in gruppo solo ora, pian pianino completeremo questa rosa, siamo indietro ma c’è ancora tempo per alzare i ritmi e mettere a posto concetti che dobbiamo correggere, va accelerato questo inserimento tra me che sono nuovo e loro che l’anno scorso hanno fatto un grande lavoro e interiorizzare le tre-quattro cose che piacciono a me, far girare diversamente la palla, un po’ più di aggressività. Poi di partite come quella col Bochum non ne vedremo spesso».
Italiano mescola le carte nelle due gare, pur facendo fare straordinari a cinque che le iniziano entrambe. La coppia Beukema-Ilic col Bochum mette ancora i brividi, e stavolta è forse l’olandese persino più in ambasce. I disastri sul primo e il terzo gol presi sono però di Ravaglia in uscita; su un 2-0 subito già al 9’ è invece collettivo, con palla persa su costruzione dal basso e successiva mancata copertura sulla punta. E da calcio da fermo non si difende meglio, ribadisce il facile tap-in da corner di De Wit per il 4-0. Col Sudtirol debutta Erlic e subito trova il primo gol rossoblù, soprattutto sembra dare un po’ di quadratura al reparto e ai compagni, prima Beukema poi Stivanello.
In una partita non esaltante ma diversa il Bologna almeno gestisce il gioco, e i tanti Primavera subentrati fan figura migliore dei grandi. Che col Bochum erano stati tutti in un paio di spunti di Ndoye a lanciare Fabbian e Dallinga.
Pur non rapace sottoporta l’olandese inizia a far vedere qualcosa per attacco della profondità, mentre Castro resta a riposo precauzionale e tornerà alla ripresa a Casteldebole dopodomani, assieme a Lucumi. Il centrale titolare deve invece ancora esser comprato. Sia Di Vaio che Sartori erano in tribuna al Druso a studiare pensierosi il triangolare.
Una risposta Hummels ancora non l’ha data, intanto s’aspetta quella del Tolosa per Logan Costa, Sutalo terza via se nessuno dei due dovesse sbloccarsi, mentre dal club smorzano le voci in arrivo da Siviglia su Montiel. Ma la squadra sembra avere bisogno di altro ancora, nei nomi ma soprattutto in un’identità da costruire.