In Sardegna si sono entusiasmati in fretta, perché il primo quarto d’ora italiano di Semih Kiliçsoy ha consolidato le aspettative che i tifosi rossoblù coltivano da quando il Cagliari ha comprato questo attaccante turco che ha compiuto vent’anni a Ferragosto e che il Be?ikta?, il club nel quale è cresciuto ha deciso di lasciare andare via (un milione per il prestito, 12 per il riscatto) con troppa superficialità: in Turchia hanno un sacco di soldi da spendere ma hanno persino più fretta di noi e non tutelano abbastanza i giovani e il diesse Angelozzi, che è uno con l’occhio lungo, ha realizzato alla svelta un affare che potrebbe sorprendere la serie A.
Kiliçsoy, fiuto del gol e qualche muscolo da mettere su
Di Kiliçsoy si sa ancora poco, ma sono in molti a scommettere che nel giro di qualche mese se ne parlerà tantissimo: è un attaccante brevilineo (178 centimetri) e ancora poco strutturato muscolarmente ma veloce e tecnico, con una certa duttilità e un notevole senso del gol. È un centravanti ma può tranquillamente anche giocare all’ala, specie a sinistra. Quando esordì in prima squadra, ad appena diciassette anni, il responsabile del settore giovanile del Be?ikta?, Mehmet Ek?i lo paragonò addirittura a Gerd Müller, mentre lui ha dichiarato di ispirarsi ad Agüero, con cui ha effettivamente dei tratti in comune.
Il debutto di Kiliçsoy: un palo e un rigore
Quel che sa fare s’è visto nell’antipasto in Coppa Italia: nei pochi minuti giocati contro l’Entella, Semih ha agitato le acque, colpito un palo, segnato uno dei rigori della serie finale (il Cagliari ha passato il turno dopo i tiri dal dischetto) e insomma ha fatto venire l’acquolina in bocca ai sardi appassionati. L’allenatore Pisacane se l’aspettava: “Kiliçsoy ha bisogno di tempo ma ha numeri importantissimi. Tutti eravamo convinti di prenderlo e abbiamo visto segnali molto interessanti sia oggi che durante le valutazioni in merito al suo innesto. Ha fatto vedere lampi che già conoscevamo”.
Montella portò Kiliçsoy a Euro 2024
Kiliçsoy è in effetti tutto meno che un carneade. Montella, ct della Turchia, lo ha lanciato in nazionale appena diciottenne (contro l’Italia) e l’ha portato a Euro 2024 al termine di una stagione, la prima tra i professionisti, in cui il ragazzo ha segnato 11 gol in 23 partite con la maglia del Be?ikta?. Il secondo campionato con i grandi è andato meno bene (32 presenze e 3 reti): di fatto, è stato la riserva di Immobile. Quest’estate i bianconeri turchi hanno preso Tammy Abraham e a Kiliçsoy, che mordeva il freno, non andava di sprecare un’altra stagione a fare il rimpiazzo. ll Cagliari può fare la sua fortuna e lui la fortuna del Cagliari.
Montella: “Fuori dalla sua comfort zone può solo crescere”
Angelozzi e il presidente Giulini hanno fiutato l’affare e l’hanno chiuso senza esitazioni, ascoltando anche le referenze di Montella e del suo vice Daniele Russo, che era stato un giocatore proprio di Angelozzi. Ha detto il ct della Turchia: “Semih ha un grande potenziale, vede la porta e sa giocare con i compagni. Il Cagliari mi ha contattato per avere informazioni e ho condiviso le mie riflessioni: uscire dalla sua comfort zone gli farà bene, perché quando a quell’età vai in un paese nuovo, dove non parli la lingua, affronti sfide diverse e cresci mentalmente”. L’unica cosa che Montella ancora non sa, e che ha confessato di non sapere, è come si pronunci il cognome del ragazzo: non è effettivamente facile, perché le due i sono praticamente mute e poi serve un suono sdrucciolevole per rendere il cs. I tifosi sardi troveranno un modo adatto per chiamarlo, specie se lo speaker li inviterà a celebrare i suoi gol.