Milano – Fra le metafore possibili, per la sua Inter Cristian Chivu ha scelto quella del «cantiere aperto». Un’immagine che fa sognare i tifosi, che sperano in grandi trasformazioni a sorpresa sul mercato, ma che al tempo stesso suggerisce un’obiezione: si scherza spesso sugli anziani che i cantieri li guardano, mentre nel caso dell’Inter ci lavorano.
Largo agli over 30
Se da un lato è vero quel che dice il tecnico sugli acquisti, «giovani che fanno crescere il valore della rosa», dall’altro, tutti gli over 30 sono ancora lì, con l’eccezione di Arnautovic a cui è scaduto il contratto: Sommer, Acerbi, De Vrij, Darmian, Mkhitaryan. E di vecchio questa nuova Inter, che si prepara a scendere in campo a San Siro contro il Torino di Baroni, ha anche il modulo. Dopo avere provato nel Mondiale americano soluzioni con uno o più trequartisti, Chivu sceglie la prudenza: avanti col solito rodatissimo 3-5-2, poi si vedrà.
Susic l’unica novità con il Torino
Nell’undici titolare di questa sera, l’unico nuovo arrivato sarà Sucic, già splendente negli Stati Uniti, in campo grazie alla squalifica di Çalhanoglu. In regia dovrebbe giocare Barella. Per il resto scenderanno in campo i pretoriani di Inzaghi, ciascuno nel suo ruolo, a partire dal tandem Lautaro-Thuram, che finalmente sembra avere trovato in Bonny e Pio Esposito un backup.
Serve un difensore di peso
Il sogno più grande dei tifosi interisti, Ademola Lookman, è sfumato per la resistenza dell’Atalanta, così come Leoni, volato a Liverpool, e Koné, destinato a restare a Roma. Chivu se n’è fatto una ragione: «Avevamo dei nomi, ma alcune società hanno scelto di non vendere. E ne hanno diritto». Sistemato il centrocampo con l’arrivo dal Lens del francese Andy Diouf, stasera in panchina, è da sciogliere il nodo della difesa. Se Pavard dovesse partire, è possibile che l’Inter cercherà un nome roboante, come Kim o Upamecano. Altrimenti, si andrà su un giovane.
Il dilemma del tifo di San Siro
Altro enigma è l’accoglienza che San Siro destinerà alla squadra, che torna nel suo stadio dopo 99 giorni. A fronte di poche decine di abbonamenti non rinnovati a tifosi segnalati dalla procura di Milano per fatti violenti e altre violazioni di legge, chi governa la curva nord ha deciso di abbandonare il proprio settore. Resta da capire se le famiglie, i gruppi di amici, e gli stessi ragazzi che frequentano la curva, sosterranno comunque i giocatori o cederanno al ricatto, rinunciando a cantare, come già successo in Milan-Cremonese.
Chivu vuole emulare Cuper
Di sostegno, la squadra ha bisogno, per aiutare Chivu a vincere la gara d’esordio in Serie A da nerazzurro — l’ultimo straniero a riuscirci è stato Cuper — e trascinare il mondo interista fuori dal pantano della scorsa stagione, in cui si poteva vincere tutto e non si è vinto nulla. Chivu dice che l’obiettivo è provare a vincere tutte le partite in tutti i tornei. Ma che in cima ci sia lo scudetto lo si capisce quando gli si chiede chi sia il favorito nella corsa al Tricolore: «Ha ragione Allegri, favorito è chi lo ha sul petto». Il Napoli, quindi, «che ha speso per rafforzarsi». Altro che cantiere.