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Il Chelsea vince la Conference: l’allievo Maresca supera il Betis del maestro Pellegrini

A Breslavia finisce 4-1. Spagnoli avanti con Ezzalzouli. Finale di gara super gli inglesi con le reti di Fernandez, Jackson, Sancho e Caicedo

LONDRA – Enzo, fili mi! Manuel Pellegrini è il suo “papà professionale”, come ci ha detto la settimana scorsa al campo di allenamento in Surrey. Ma questa Conference l’ha voluta vincere Enzo Maresca, fortemente. E fa niente, o quasi, che il 45enne allenatore italiano del Chelsea abbia iniziato la carriera in panchina proprio grazie al cileno Pellegrini, che nel 2011 a Malaga gli consigliò di provare a fare l’allenatore. Con lo stesso 71enne, pure lui di genitori italiani, che sette anni dopo lo accolse come assistente al West Ham, in Inghilterra.

Gara dai due volti, Chelsea super nel finale

Father and son, e pure qualche sliding door. Fatto sta che questa Conference League la conquista il Chelsea di Maresca, fresco di qualificazione in Champions: è 4-1 finale, anche se nel primo tempo i blues soffrono da matti, con Antony e soprattutto Isco ferali, e la zampata del marocchino Ezzalzouli. L’1-0 sta persino stretto agli spagnoli, sesti in Liga. Con il maestro, padre e “ingeniero” cileno che incarta il figlio.

Cole Palmer trova l’ispirazione e la partita cambia

Ma nel secondo tempo Maresca cambia movimenti, interpreti e sfrutta tutta la panchina lunga che ha prodotto il mercato da un miliardo di euro di Boehly in questi anni. Entrano Sancho, Colwill e Reece James, l’unico superstite della Champions vinta nel 2021 con Tuchel. Si accende pure Cole Palmer, spostato più a destra da Maresca nella ripresa, e il Chelsea la ribalta. L’attaccante inglese serve due assist al goniometro per le volée vincenti prima di Enzo Fernandes e poi di Nico Jackson, quasi a convincere la dirigenza a non ingaggiare un’altra punta.

Primo trofeo dell’era Boehly

Il Betis Siviglia si squaglia e allora i londinesi dilagano, prima con Sancho e poi con il 23enne ecuadoriano “mister 130 milioni” Moisés Caicedo. Poteva essere il primo trofeo europeo degli spagnoli. Invece è Blues moon. La luna sopra il cielo di Breslavia è del Chelsea, l’unica squadra che le coppe europee di oggi le ha vinte tutte. Per il primo trofeo dell’era Boehly e il primo di coach Maresca nel calcio che conta.

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