LONDRA – Che i dipendenti mangino solo frutta. Anche il Manchester United ha il suo momento Maria Antonietta. Il nuovo patron sportivo Sir Jim Ratcliffe ha imposto una drastica cura dimagrante al club, e non solo alimentare. La squadra di Ruben Amorim continua il suo tracollo verso la zona retrocessione nonostante le centinaia di milioni di sterline spese sul mercato negli ultimi anni anni e l’ultimo bilancio della società parla chiaro: perdite di circa 34 milioni di euro in un solo trimestre e un buco tra debiti e interessi che è arrivato a un miliardo di sterline, gran parte ereditato dai prestiti che si assicurarono gli americani Glazer per acquisire il club.
Frutta al posto dei pasti caldi
Così, Ratcliffe ha detto basta. Il patron di Ineos nel dicembre 2023 ha acquisito il 25% delle quote del club ed è nato e cresciuto nella working class. Eppure, Ratcliffe ha fatto annunciare che non ci sarà più la mensa per i dipendenti del Manchester United, sia all’Old Trafford che al campo di allenamento di Carrington. E che tutti i pasti caldi sinora gratuiti verranno sostituti soltanto con della semplice frutta, e al massimo una zuppetta col pane. Solo i calciatori continueranno ad avere il pasto completo. Gli altri si arrangino, come riporta il Guardian. Una mossa annunciata dal direttore esecutivo del club, Omar Berrada, in un meeting con i dipendenti ai quali non è stato concesso nemmeno fare domande.
800 milioni sperperati sul mercato
Così, la società conta di risparmiare un milione di euro all’anno. Una misura contestata, criticata e umiliata online, se si pensa che lo United di recente ha speso 100 milioni per un flop come Antony, con Ten Hag ha sperperato 800 milioni in circa tre anni sul mercato, che ha licenziato proprio l’allenatore olandese a inizio stagione con una buonuscita di oltre 10 milioni di euro. E che dire dell’ex direttore sportivo Dan Ashworth, che non è durato neanche quattro mesi e che è stato cacciato a inizio dicembre scorso dietro il pagamento di 5 milioni.
Pronti altri 150-200 licenziamenti
Non solo. Berrada ha anche annunciato che il Manchester United licenzierà altre 150-200 persone nei prossimi mesi, dei 900 dipendenti totali. Eppure, lo scorso settembre il club giurò che non ci sarebbero più stati ulteriori tagli dopo altri 250 lavoratori mandati a casa: “Ci scusiamo”, ha detto Berrada, “ma non abbiamo altra scelta. Purtroppo queste sono decisioni necessarie per rendere la squadra e la società nuovamente sostenibili a livello finanziario. Abbiamo perso soldi negli ultimi cinque anni. Non possiamo continuare così. Se vogliamo far vincere la squadra e migliorare le nostre infrastrutture, bisogna limitare le perdite”.
Ratcliffe già l’anno scorso aveva tagliato tutti gli autisti e molti benefit dei dirigenti. Almeno dovrebbero essere risparmiati dalla sua tagliola i circa 50mila euro di donazioni a due associazioni umanitarie come Manchester United Foundation e Manchester United Disabled Supporters’ Association. Almeno per ora.