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Il mignolo tumefatto di Guendouzi e l’ala destra. Doppio rebus per Baroni

Mignolo tumefatto, il francese è in dubbio ma contro la Juve vuole esserci. Venerdì il test decisivo, Vecino l’alternativa. Pedro sfida Isaksen per il posto da titolare

Può un mignolo tumefatto fermare la missione anti-Juve di “Guendovunque”? Lui, il trascinatore della Lazio, sabato sera vuole esserci a tutti i costi, l’obiettivo è abbattere il tabù dello Stadium e continuare la striscia positiva, difficile che la forte contusione al piede — colpa di un pestone rimediato in Belgio-Francia — riesca a bloccarlo. Però attenzione, al momento Guendouzi va considerato in dubbio per la sfida con i bianconeri, sarà decisivo il provino in programma domani, prima della partenza per Torino. Il mediano è pronto a tutto per non saltare il confronto più atteso di questa prima parte di stagione, poi riposerà in Europa League.

Baroni è in ansia quasi come i tifosi, che ormai lo considerano il nuovo beniamino: per quei capelli matti, la personalità, l’esultanza originale (finge di sentire freddo perché il gol in trasferta gela l’atmosfera bollente), il contributo essenziale di corsa e ritmo. La sua maglia numero 8 è tra le più vendute negli store della Lazio. Nessuno può immaginare una sfida così elettrica senza “Guendovunque” in campo. Però Baroni è costretto a studiare un’alternativa, Vecino è tornato in gruppo da due giorni e quindi sarà lui a sostituire il francese in caso di forfait, facendo coppia con Rovella in mediana.

Il tecnico è alle prese con un’altra scelta complicata: a chi assegnare la maglia di titolare come ala destra? Il ballottaggio è tra Isaksen e Pedro, impossibile al momento dare per scontato il vincitore. Perché il ragazzo danese ha appena segnato il suo primo gol in nazionale (2-2 in Svizzera), è stato nominato migliore in campo e quindi è tornato a Roma con il morale a mille e un bel pieno di autostima.

Dall’altra parte, però, Pedro è rimasto a lavorare a Formello, è meno affaticato del giovane concorrente e vuole dare continuità alle ultime due strepitose prestazioni, impreziosite con gol d’autore, contro Nizza ed Empoli. Il 37enne spagnolo punta a giocare dall’inizio anche in campionato, cosa mai successa finora. Però il 23enne danese può essere più adatto a contenere l’esuberanza di Cambiaso, vera arma in più della Juve di Thiago Motta: l’azzurro parte dalla fascia sinistra ma poi diventa un centrocampista in più, partecipando attivamente alla costruzione della manovra.

A favore di Pedro c’è l’abitudine a giocare — spesso facendo la differenza — queste grandi partite in scenari ostili. Insomma il duello con Isaksen è un tema di assoluta attualità e incertezza, senza dimenticare che anche Tchaouna, il terzo incomodo nel ruolo di ala destra, ha vissuto un’esperienza importante con la sua nazionale, in questo caso l’Under 21 della Francia. Inevitabile per lui la panchina a Torino, poi giovedì troverà spazio in Olanda, a Enschede contro il Twente, terza partita di Europa League.

Domani sera intanto chiuderà la campagna abbonamenti: verrà superata di poco quota 29mila tessere.

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