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Il Milan americano naviga a vista. Tocca a Conceiçao, ma è solo in prova

Il contratto fino al 2026 si può risolvere a giugno grazie a una opzione. Cambiano volti e nomi, ma non decolla il progetto di Cardinale. Dal Monza arriva Bondo

MILANO — La rivoluzione americana del Milan prosegue. E la principale impresa, per il neoallenatore Sergio Conceiçao, sarà proprio quella di riuscire a resisterle: quasi nessuno è stato finora in grado di sopravvivere allo sterminio di tecnici, dirigenti e dipendenti, ultima vittima annunciata Paulo Fonseca. Ci proverà il suo successore, ingaggiato fino al 2026 con la formula dei primi 6 mesi di contratto a 1,5 milioni netti, prolungabile (a 3,5 l’anno) in caso di qualificazione alla Champions o rescindibile. Certo è che da lontano, seppure infastidito dalla contestazione, l’azionista di controllo Gerry Cardinale non intende accontentare i tifosi. I quali, dallo stadio di San Siro all’arena del web, non smettono di invitarlo ad andarsene. La staffetta portoghese è fatta: fuori il negletto Fonseca, che ha annunciato il proprio esonero notturno in netto anticipo sul tardivo comunicato ufficiale di metà mattinata e ha salutato a Milanello squadra e dirigenza, e dentro Conceiçao, che ieri si è insediato, ha allenato i giocatori, ha incontrato la triade Furlani-Ibrahimovic- Moncada e oggi partirà per l’Arabia, dove il 3 gennaio affronterà la Juventus, dove gioca il figlio Francisco, nella semifinale di Supercoppa. Ma oltre alla dichiarata vocazione internazionale di Cardinale (il consulente di fiducia è lo svedese cosmopolita Ibrahimovic, il direttore tecnico il francese Moncada, l’avallo londinese è del fondo Elliott della famiglia Singer, che ha appena garantito al manager newyorchese dell’intrattenimento il prolungamento del prestito fino al 2028 a un tasso di interesse del 13%) a spiccare è il modus operandi statunitense: si va avanti a furia di licenziamenti, dall’esito finora opinabile.

Caos in casa Milan

Da quando nell’agosto 2022 il titolare del fondo RedBird ha assunto la gestione del club, reduce dallo scudetto, il fenomeno ha raggiunto livelli parossistici. Il vortice è partito con Maldini e Massara, capi del settore tecnico, e ha poi travolto parecchi, dai manager commerciali alle segretarie fino all’allenatore della Primavera Abate, non confermato a dispetto dell’eccellente Youth League (ora è primo in serie C con la Ternana), e al ds D’Ottavio.

La scelta di Fonseca in estate

Quando a Pioli non è stato rinnovato il contratto l’estate scorsa, lo ha rimpiazzato Fonseca, preferito a Conte, Sarri (tornato brevemente in auge un paio di settimane fa) e De Zerbi. Però è durato meno di 6 mesi. Cardinale gli ha mandato ieri mattina un sms di congedo. La liberatoria nel contratto triennale da quasi 3 milioni di euro netti l’anno permette la separazione entro il 31 dicembre col pagamento di 8 mesi e con la possibilità di accasarsi subito altrove. Per ironia della sorte lo avrebbe sondato il West Ham, dove è in bilico Lopetegui, in estate candidato numero uno bocciato dai tifosi.

Come cambia il Milan

La cacciata di Fonseca, vicino in Champions alla qualificazione diretta agli ottavi contro Girona e Dinamo Zagabria, è motivata dall’ottavo posto in campionato, a 8 punti dal quarto posto. La qualificazione alla Champions è alla portata di Conceiçao, con il cui procuratore Jorge Mendes Cardinale e Ibrahimovic non hanno smesso di tenere i contatti dall’estate, quando l’ex allenatore del Porto era già tra i candidati. I contatti si sono di nuovo intensificati una decina di giorni fa. Fonseca aveva già intuito che il suo destino era segnato, al di là del rapporto complicato con alcuni veterani, Theo Hernandez su tutti. Il suo successore, che ha fama di duro capace però di creare empatia con la squadra, può usare il 4-2-3-1, il 4-4-2 o il 4-3-3, con Leao e Reijnders capisaldi. Sul mercato Conceiçao avrebbe già eccepito sulla cessione di Tomori alla Juventus, mentre il nodo più scabroso resta il terzino destro. In Arabia, complice la Supercoppa, potrebbe ancora accadere di tutto. Invece il corteggiamento da Torino per Hernandez si scontra col fatto che il capitano è tecnicamente prezioso per Conceiçao. Qualunque mossa, a cominciare dal verosimile ingaggio di Bondo dal Monza per rafforzare il centrocampo che ha ritrovato Bennacer, verrà analizzata al microscopio dai milanisti: la preoccupazione di Furlani e Ibrahimovic, ossessionato dai teloni per proteggere i segreti di Milanello, è che la contestazione feroce si estenda anche a loro. L’accordo di rifinanziamento di Elliott a RedBird prevede clausole strette. Con una conseguenza: che la rivoluzione americana, senza le autorizzazioni per il nuovo stadio, rischi di fermarsi.

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