RIAD – Nemmeno nei sogni più belli. Esordire con una vittoria in rimonta contro la Juventus e ripetersi battendo l’Inter, alzando una coppa al cielo. Si è conclusa con i fuochi d’artificio, e 11 milioni e mezzo nelle casse del Milan, la settimana da Dio di Sergio Conceiçao, annunciato in panchina il 30 dicembre e già vittorioso il 6 di gennaio. Il trionfo contro l’Inter, che ha portato in bacheca il cinquantesimo trofeo nella storia rossonera, è arrivato al termine di una partita che sembrava scritta dallo sceneggiatore di Rocky: il gol di Lautaro, il raddoppio di Taremi, gli interisti pronti a festeggiare la quarta Supercoppa di fila. Poi è cominciata la parte in cui il protagonista decide di non essere disposto a prenderle dall’avversario sulla carta più forte.
«La cronaca della partita»
Leao cambia la partita
Prima la punizione magica di Theo, complice la distrazione di Sommer nel posizionare la barriera. Poi il gol astuto di Pulisic, fuggito alla guardia di Bisseck. Quindi, nel recupero, mentre l’Al-Awwal Park pregustava i rigori, il 3-2 di Abraham. La notizia migliore, in una serata di buone nuove, per i milanisti è che a propiziare tutte e tre le reti è stato Leao, che non aveva 90 minuti nelle gambe, forse nemmeno un tempo, ma che Conceiçao ha buttato lo stesso in campo dopo cinque minuti della ripresa. Rafa, che ogni tanto fa il monello, ma che quando vuole piega le partite e poi le spezza.
Inter, secondo derby e secondo ko
Vista invece dal punto di vista dell’Inter, la sera di Riad è tutta nera. Le grafiche azzurre della Lega di Serie A hanno incorniciato i cugini festanti. Inzaghi, professionista dei derby quando dall’altra parte c’era Pioli – “Mi incontrava volentieri”, ha scherzato l’attuale allenatore dell’Al-Nassr – quest’anno li ha persi entrambi. A fine settembre, contro il Milan di Fonseca. In questa prima partita dell’anno, contro quello di Conceiçao.
L’infortunio a Calhanoglu
Non è il tipo da cercare scuse, ma alcune attenuanti gli vanno riconosciute: non aveva Thuram, ha perso presto Calhanoglu per problemi muscolari, e anche Dimarco è parso troppo affaticato per continuare, De Vrij è uscito con un problema al flessore. Verrà criticato per avere messo in campo Asllani, ma al momento in rosa come regista di riserva quello ha. In ogni caso, una seria analisi della sconfitta dovrà farla. Non bastano le assenze a spiegare una sconfitta subita in rimonta dal 2-0, come all’Inter nel derby era già successo nel 2004 in campionato. Quello era il Milan di Ancelotti, con Sheva e Kakà, e poteva starci, anche se Zaccheroni poteva contare su Adriano e Vieri. Questa volta era legittimo aspettarsi una vittoria interista.
Milan, un calendario amico
Se vincere un trofeo in un derby è sempre bello – e lo sanno i nerazzurri, che lo scorso anno contro i cugini hanno portato a casa lo scudetto – perderlo può lasciare strascichi. Starà a Simone serrare i ranghi, per evitare che il ko di Riad scuota l’Inter anche in campionato e in Champions. Al contrario, Sergio deve capitalizzare l’uno-due capolavoro che l’ha portato a battere in quattro giorni le due storiche avversarie del Milan. Avrà dalla sua i tifosi, lo spogliatoio, Ibra, la società tutta. E il calendario gli è amico. Le prossime sfide in campionato saranno al Cagliari, a San Siro, e al Como, in trasferta. Poi, la prova del nove contro la Juve allo Stadium.
A Riad tutti contenti
Interisti a parte, a Riad sono contenti tutti: milanisti, spettatori neutrali, politici, dirigenti sportivi. Hanno avuto la Serie A che hanno comprato, quella dei campioni con indosso maglie note. Hanno visto cinque gol, almeno tre belli. Uno spettacolo che vale – secondo il tasso di cambio saudita – i 23 milioni a edizione che gli Arabi pagano per ospitare la Supercoppa, più sponsor e diritti tv. Una finale così potrebbe invogliarli a prolungare subito il contratto con la Serie A, che prevede due altre edizioni del torneo nel regno nei prossimi quattro anni.
Inter-Milan 2-3 (1-0)Inter (3-5-2): Sommer; Bisseck, De Vrij (39′ st Darmian), Bastoni, Dumfries, Barella (39′ st Frattesi), Calhanoglu (35′ pt Asllani), Mkhitaryan (20′ st Zielinski), Dimarco (20′ st Carlos Augusto), Taremi, Lautaro Martinez. (13 Josep Martinez, 51 Alexiou, 40Calligaris, 42 Palacios, 50 Aidoo, 17 Buchanan, 52 Berenbruch, 8 Arnautovic, 9 Thuram, 11 Correa). All.: S.Inzaghi.Milan (4-4-1-1): Maignan, Emerson Royal (42′ st Calabria), Thiaw, Tomori, T. Hernandez, Musah (32′ st Abraham), Fofana, Reijnders (32′ st Loftus-Cheek), Jimenez (5′ st Leao), Pulisic, Morata. (57 Sportiello, 31 Pavlovic, 33 Bartesaghi, 46 Gabbia, 4 Bennacer, 18 Zeroli, 42 Terracciano, 55 Vos, 9 Jovic, 70 Traoré, 73 Camarda). All.: Sergio Conceicao.Arbitro: Sozza di Seregno.Reti: nel pt 46′ Lautaro Martinez; nel st 2′ Taremi, 7′ T. Hernandez, 35′ Pulisic, 48′ Abraham.Angoli: 6-4 per l’Inter.Recupero: 1′ e 5′.Ammoniti: Mkhitaryan, Dumfries, Tomori, Barella, Bastoni per gioco scorretto.Spettatori: 24.841.