Certe Storie non finiscono mai. Restano sospese, galleggiano nel tempo. Il Milan e Massimiliano Allegri si sono amati, divisi e ora sono pronti a tornare insieme. È lui l’allenatore scelto per il rilancio del club rossonero. Un tecnico-manager, accentratore e dalla forte personalità, bravo nel rapportarsi con i campioni dai caratteri bizzosi. E poi italiano, con una lunga esperienza in serie A e in grado di portare risultati. Una sicurezza. Da lunedì, il giorno del primo contatto formale, il Diavolo ha accelerato per ottenere il sì dell’allenatore livornese. In poche ore il pressing del ds Tare ha prodotto una fumata dai contorni sempre più bianchi. Martedì un incontro ha avvicinato ancora di più Max al Milan. Il contratto è pronto: un biennale (con opzione per il terzo anno) da 5 milioni a stagione. Allegri è da sempre la prima scelta dell’ad Furlani, ed è molto stimato da Tare. Sul suo nome i tentennamenti sono evaporati, anche per evitare l’inserimento dell’Inter.
Allegri ha visto tutti i match del Milan
Si è parlato, ovviamente, anche di come verrà rivoluzionata la rosa. Reijnders è diretto al Manchester City (attesa un’offerta da almeno 60 milioni), anche Maignan è destinato alla cessione: il rinnovo è fermo da mesi, al momento delle firme è stato congelato dalla società. Mike si è spazientito, al punto da pensare di restare un anno e poi andare via a parametro zero. Un’eventualità che il Milan non può assecondare, da qui la scelta di metterlo sul mercato. Su Hernandez, nella medesima situazione contrattuale, si è ancora in alto mare. Allegri è al corrente di tutto, anzi in questa stagione non si è perso una partita del Diavolo, come se aspettasse una chiamata. La strada è tracciata, le alternative Thiago Motta e Italiano (che resterà al Bologna) lontane, l’unica variabile impazzita resta l’Inter, che si confronterà con Inzaghi (su cui è forte il pressing dell’Al Hilal) dopo la finale di Champions.
La passeggiata di Conte per le vie del centro
Pure il conclave azzurro è in fermento. Poco più di 24 ore, poi Conte dovrà comunicare a De Laurentiis la sua scelta. L’idea di proseguire insieme è sempre più forte, ma il tempo stringe. Così anche la Juventus è pronta a fare la sua mossa. Oggi è previsto un contatto tra Conte e il club bianconero, che non ha ancora rinunciato al sogno di riportarlo a Torino. Un colloquio nel quale Madama gli esporrà progetti e ambizioni, una sorta di tentativo last minute. Forse inutile, perché Antonio è sempre più convinto di andare avanti col Napoli. Ieri ha passeggiato per le vie del centro, cappellino in testa e sorriso sornione: un caffè seduto ai tavolini di un bar di Piazza dei Martiri, una passeggiata in Via Chiaia, la sera con amici ed elementi dello staff, tra cui Elvis Abbruscato che poi sui social ha lanciato un ulteriore indizio: “Ultima cena napoletana. Ci rivediamo a luglio”. Antonio continua a vivere la città che ha stregato anche la moglie Elisabetta e la figlia Vittoria, oltre ai suoi collaboratori (14 elementi con rispettive famiglie). C’è anche questo nelle sue riflessioni, chi gli è vicino non vuole andar via.
Martedì ha chiesto e ottenuto dalla società rassicurazioni sul mercato, sia in entrata sia in uscita, e sul rinnovamento del centro sportivo. Il ds Manna gli ha annunciato l’arrivo di De Bruyne (siamo alle firme sul contratto) e l’ottimo stato della trattativa per Jonathan David: due colpi di rilievo internazionale. “Non sono affatto sicuro che vada via”, ha ammesso il suo amico Buffon. Tutto porta a pensare che, al netto del tentativo della Juve, Conte resti a Napoli. Domani il verdetto.
Il passo indietro di Palladino
Il colpo di scena è arrivato da Firenze, dove Palladino ha rassegnato le sue dimissioni. Da un paio di giorni sentiva addosso una strana inquietudine, la sensazione che in città non avessero compreso lui e il suo lavoro con la Fiorentina. Una negatività diffusa che lo ha portato a fare un passo indietro, nonostante il rinnovo di contratto fino al 2027 firmato a inizio maggio. Non ha già un’offerta da un altro club, ma presto potrebbe arrivare una telefonata dall’Atalanta, che ha salutato Gasperini (in definizione con la Roma). Palladino è stimato dalla famiglia Percassi, ma il ds D’Amico a Bergamo vorrebbe portare Sarri, che ora è conteso tra l’Atalanta e la Lazio. L’ipotesi di un clamoroso ritorno è sempre più viva: Lotito gli ha prospettato un biennale da 2,8 milioni a stagione, una dichiarazione d’intenti. In seconda fila per il club biancoceleste restano Gattuso e Conceiçao, la Fiorentina invece per sostituire Palladino valuta De Rossi, Baroni e Tudor. Il croato però partirà con la Juventus per il Mondiale per club e lì si giocherà le sue possibilità di riconferma, in crescita qualora Conte restasse al Napoli.