Fin qui è stato un oggetto misterioso. Bello da vedere, raccontano quelli che hanno potuto seguirlo in allenamento. Un grande punto interrogativo per tutti gli altri, tifosi in testa. Perché Enzo Le Fée, colpo da 23 milioni di euro tutto made in Ghisolfi, ha calcato il campo solo per 89 minuti. Nemmeno una partita intera. Poi è arrivato l’infortunio. Un calcione al campo dell’Olimpico, più prato che pallone, gli è costato uno stop di un mese e mezzo e un tutore al ginocchio (piuttosto vistoso) da indossare anche sul manto verde di Trigoria. Lì dove ha fatto innamorare Ivan Juric.
Proprio così. Il centrocampista arrivato a Roma dal Rennes ha fatto breccia nel cuore dell’allenatore croato. Che lo ha studiato, ne ha analizzato i movimenti in video per confrontarli con quelli dei mediani che ha avuto al Torino. Il risultato? Le Fée, pur senza aver giocato neanche un minuto sotto la guida di Juric, è in proiezione uno dei titolarissimi del centrocampo giallorosso. Non domenica sera, contro l’Inter. Ma in un futuro davvero vicino.
Al posto di chi giocherà? Non di Lorenzo Pellegrini, di cui Juric pare altrettanto infatuato. Più probabile che a rischiare alla fine sia Bryan Cristante, un altro degli intoccabili delle ultime stagioni romaniste, beccato però dai tifosi nelle ultime partite.
Da qui il gioco delle coppie del centrocampo di Juric. Da una parte Cristante-Le Fée, dall’altra Koné-Pisilli. La regia e la gamba, la testa e la freschezza. Sperando che presto si riesca a trovare l’alchimia giusta. E che Le Fée dimostri di valere i 23 milioni spesi in estate. Non un centesimo di meno.
D’altronde il francese, come Matias Soulé, è uno dei giocatori più attesi. Artem Dovbyk, dopo i gol in serie infilati nelle ultime partite di campionato e di Europa League, è una certezza. I giovanissimi – e le scommesse – invece devono ancora farsi vedere. Un discorso che vale parzialmente per Koné, che ha già fatto vedere di cosa è capace in campo. Ma che va ripetuto fino allo sfinimento per Soulé. E per lo stesso Le Fée, sfortunato ma comunque centrale nel progetto tecnico del nuovo allenatore. Forse più di quanto non fosse con Daniele De Rossi. Quei due sono stati pagati tanto. Un investimento che per la Roma non può essere a fondo perduto.