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Il momento di Gattuso: accordo vicino per il nuovo ct. Da Buffon il via libera

La scelta della Figc sembra ormai presa: l’ex centrocampista ha risposto alla chiamata del capodelegazione azzurro

MILANO – “Come si fa a dire no alla Nazionale?”. Con questa secca domanda retorica, rivolta innanzitutto a sé stesso, Rino Gattuso ha rimosso in partenza i dubbi sulla proposta della Figc, che ha scelto lui, tra i campioni del mondo diventati candidati naturali alla successione di Luciano Spalletti dopo le rinunce di Ranieri e Pioli. L’ex mediano della Nazionale di Lippi ha risposto sì alla chiamata di Gigi Buffon, il suo compagno di trionfo a Berlino 2006, che ha fatto da principale intermediario nella trattativa in veste di dirigente federale. Ma non è ancora da nuovo ct in pectore che Gattuso si è mosso dalla sua casa spagnola di Marbella per incontrare ieri sera a Roma proprio Buffon, in attesa di parlare col presidente della Figc Gravina.

I nodi

Restano alcuni nodi da sciogliere, come aveva puntualizzato nel pomeriggio Gravina stesso, ventilando possibili sorprese: “Stiamo lavorando, stiamo studiando. Abbiamo qualche giorno a disposizione e vogliamo usarli tutti. Al di là dei nomi, vogliamo capire se c’è un progetto nuovo”. Così, mentre affioravano indiscrezioni sul potenziale ingresso nel progetto in questione di figure come l’altro campione del mondo Barzagli e il campione d’Europa 2021 Bonucci (già nei quadri tecnici federali) più dell’ex ct Prandelli supervisore, la traduzione delle perifrasi di Gravina è sembrata semplice: l’incontro decisivo tra Gravina e Gattuso si sarebbe svolto tra ieri e oggi. Nel frattempo, tra le altre ipotesi, era quasi sfumata quella del ritorno di Mancini, che ne aveva confidato l’irrealizzabilità, malgrado la sua pubblica apertura alla pace con la Figc, dopo la fuga in Arabia del 2023. Avevano perso forza anche le candidature di De Rossi, il campione del mondo in gara per la panchina azzurra, e di Cannavaro, capitano del 2006 e Pallone d’oro, che non è stato contattato.

La centralità di Buffon nella scelta

Col passare delle ore, è dunque emersa con sempre maggiore chiarezza la centralità di Buffon, che nel dopo Spalletti è stato investito della responsabilità sostanziale dei sondaggi per il futuro ct. Insieme al coordinatore Mauro Vladovich, figura storica della Nazionale, l’ex portiere oggi capodelegazione del Club Italia ha preso subito il primo contatto con Gattuso. Tra i due, che sono coetanei (classe 1978, divisi da pochi giorni all’anagrafe) e che hanno percorso l’intero cammino in maglia azzurra dalle Under, esistono un rapporto stretto e un’amicizia solida. Buffon, a chi in Federazione e all’esterno gli ha mosso obiezioni sul curriculum di Rino allenatore, ha replicato con un’analisi circostanziata sulla carriera del candidato preferito. È ormai un tecnico esperto. Non gli fanno difetto il coraggio, che in questa fase delle qualificazioni al Mondiale compromesse dalla partenza falsa è una qualità indispensabile. Ha affrontato situazioni quasi impossibili (all’Ofi Creta il club fallì a stagione in corso, al Pisa non arrivavano gli stipendi, al Valencia la smobilitazione era costante) oppure molto difficili (il Marsiglia del pre De Zerbi dal mercato avventuroso, il Milan cinese).

Gattuso e le esperienze in panchina

Non è un risultatista, come viene frettolosamente etichettato, ma anche quest’anno in Croazia all’Hajduk ha cercato il risultato attraverso il gioco. Studia meticolosamente il calcio di tutto il mondo e non è dogmatico: sull’idea di partenza, la difesa a 4, è flessibile e plasma la tattica sugli uomini di cui dispone. Soprattutto, sa dettare regole chiare nello spogliatoio e sa creare empatia con la squadra: due aspetti fondamentali per una Nazionale che deve innanzitutto ritrovare l’amore dei calciatori e la passione. Lo spalleggerebbero di sicuro in questo Donnarumma e Di Lorenzo, con i quali ha un eccellente rapporto per averli allenati al Milan e al Napoli, e Tonali, che porta il numero 8 in suo onore. Lo staff, col vice Gigi Riccio considerato a Coverciano un tattico tra i più sofisticati, non è numeroso: a Spalato i collaboratori erano 5. Né pare un ostacolo il contratto, dalla durata fisiologica: 1 anno, fino all’auspicabile Mondiale americano, con rinnovo eventuale fino all’Europeo 2028. Tutte le strade portano a Roma. Dove si decide il sospirato nome del nuovo ct.

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