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Il Napoli cerca il colpo del ko, tra Maradona pieno e Inter distratta

Nerazzurri contro il Toro senza i titolari, Lautaro resta a Milano per curarsi in vista del Psg. Conte vede il titolo ma sul futuro resta vago: “La gente mi chiede se vinceremo, non se resto”

Napoli – Vicine e lontane, come in un match race di vela. Il Napoli a tre giornate dalla fine del campionato è a +3 sull’Inter: un distacco in termini di punti relativamente ridotto e dunque non ancora incolmabile, visto che rimangono da affrontare 270 minuti di mai banale navigazione. Ma le rotte della prima e della seconda della classifica si sono separate in maniera molto più vistosa: checché ne dicano con il loro proverbiale pragmatismo i numeri.

Napoli e Inter, fari puntati su obiettivi diversi

La capolista ha infatti lo spinnaker gonfio e ha già posizionato la sua prua sulla layline dello scudetto, che gli azzurri proveranno ad avvicinare con la spinta di 55 mila tifosi nel posticipo di stasera al Maradona contro il Genoa. La squadra di Simone Inzaghi ha invece messo nel suo mirino soprattutto la finale di Champions League del 31 maggio contro il Paris Saint Germain e per questo fa scalo nel pomeriggio a Torino senza quattro titolari (non convocati Lautaro Martinez, Pavard, Frattesi e Mkhitaryan), con la priorità di recuperare le forze dopo la vittoriosa battaglia di martedì scorso con il Barcellona a San Siro.

Conte, la forza dei nervi distesi

Soltanto un imprevedibile salto di vento può quindi complicare i piani dell’equipaggio di Antonio Conte, che si è liberato dopo un logorante duello di strambate dalla marcatura dei suoi avversari e può affrontare lo sprint con la forza dei nervi distesi, sapendo di essere ormai totalmente padrone del suo destino. Sul timone le mani salde del tecnico leccese. «Adesso dipende tutto da noi: ci siamo abituati alle pressioni spingendoci sin qui senza essere i favoriti. Prima le finali erano una decina, poi sono diventate sette e ora ne restano solamente tre, che i miei giocatori sono pronti ad affrontare con lo stesso spirito delle precedenti. Abbiamo fatto un gran lavoro ed è giunto per noi il momento di portarlo a termine».

Maradona stracolmo

Al Napoli mancano altri 7 punti per tagliare il traguardo matematicamente, al di là dei risultati degli avversari. Lo scudetto s’avvicina e preoccupa meno anche l’emergenza, con Lobotka recuperato in extremis e Neres in panchina. Restano dunque indisponibili soltanto Buongiorno e Juan Jesus. Ma l’uomo in più per la capolista promette di essere il Maradona, sold out in campionato per la dodicesima volta. Tantissimo entusiasmo e poche pressioni, per la gioia di Conte. «I nostri tifosi stanno mostrando grande maturità ed è bello che ci stiano ringraziando in anticipo, al di là di quello che sarà il risultato finale. Ci aspetta un’altra partita difficile, perché il Genoa ci darà giustamente filo da torcere. La nostra maggiore qualità però è stata sempre la resilienza ed è anche un messaggio che stiamo mandando ai giovani: lottare senza arrendersi mai contro le difficoltà», ha gonfiato il petto l’allenatore azzurro, evasivo solo a proposito del suo futuro. «La gente per strada mi chiede se vinceremo, non se rimarrò qui nella prossima stagione. Adesso conta soltanto completare il lavoro, il resto è noia…».

Il turn over totale di Inzaghi

Il Napoli scenderà in campo subito dopo l’Inter, sperando di ricevere buone notizie da Torino. Inzaghi non ha scelta: turn over totale, con 8-9 titolari differenti rispetto al Barcellona. Priorità alla Champions col pieno consenso della società, che ha stanziato un premio di 10 milioni per la conquista del trofeo. La rotta prioritaria per i nerazzurri non è più quella che porta allo scudetto.

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