7.5 Meret Si esalta tra i pali della difesa meno battuta d’Europa. Primo portiere nella storia del Napoli a vincere da titolare due scudetti, meglio di Garella e Giuliani. Ha il contratto in scadenza.
8 Di Lorenzo Capitano di due scudetti, eguaglia Maradona. In estate voleva andar via, Conte lo ha convinto a restare. Terzino nella difesa a quattro, braccetto in quella a tre, aggiunge 3 gol e 2 assist.
8 Rrahmani La migliore stagione della carriera, per quantità e qualità. Gioca tutte le partite e diventa il leader della difesa dopo il passato da braccio destro di Koulibaly e Kim.
7.5 Buongiorno L’unica zavorra della sua prima stagione con il Napoli sono gli infortuni che lo costringono a saltare 15 partite. Ma quando c’è, soprattutto a inizio campionato, si esalta come prima pietra della rifondazione di Conte.
7.5 Olivera Comincia la stagione sulla fascia sinistra e la conclude da difensore centrale, mettendo a frutto pure gli insegnamenti di Bielsa nel suo Uruguay. Garra sudamericana e sapienza tattica, pure per lui l’handicap degli infortuni.
7 Spinazzola Stagione dai due volti: negativa all’inizio e straripante strada facendo, con l’acuto del gol da ex alla Roma. Doveva andare via a gennaio, è rimasto e si è riscoperto anche leader.
7 Juan Jesus Parte da quarta scelta e scala le gerarchie, diventando decisivo durante il doppio stop per infortunio di Buongiorno. Festeggerà i suoi 34 anni con un altro scudetto sul petto.
5 Rafa Marin Bocciato, senza se e senza ma. In estate era arrivato dal Real con l’etichetta di enfant prodige, Conte non lo ha considerato nemmeno un comprimario.
8 Anguissa Leader della vecchia guardia, trasformato alla soglia dei trent’anni da Conte in un centrocampista box to box. Sei gol e quattro assist sono un unicum nella sua lunga carriera, ma anche il biglietto da visita per la nuova avventura che l’aspetta in Arabia.
7.5 Lobotka Centro di gravità della squadra e decisivo in cabina di regia anche con Conte, esattamente come con Spalletti. Il paragone con Iniesta resta ambizioso, ma sempre meno irriverente.
9 McTominay Mvp al suo primo campionato di A: bottino strepitoso di 13 gol e 4 assist. Prenderlo per 30 milioni dal Manchester United è stato l’affare dell’anno. Straripante dal punto di vista fisico, duttile da quello tattico. Ai tifosi azzurri ricorda Marek Hamsik, anche se la sua intelligenza calcistica è più istintiva rispetto a quella dell’ex capitano.
6.5 Gilmour Sgomita all’ombra di Lobotka e ha il merito di farsi trovare pronto ogni volta che c’è bisogno di lui. Ha margini di crescita, il futuro è suo.
6.5 Billing Arriva in prestito a gennaio e sono più le volte che delude. Ma sullo scudetto c’è comunque il suo autografo: il gol del pareggio al Maradona contro l’Inter.
7.5 Politano All’Inter non era riuscito a convincere Conte, impresa che gli riesce invece in azzurro. Diventa intoccabile come esterno a tutta fascia e la sua duttilità viene premiata anche con il ritorno in Nazionale.
7.5 Lukaku Non è Cavani, Higuain e nemmeno Osimhen, ma alla distanza vince lo scetticismo dei tifosi e ripaga la fiducia di Conte, che ha convinto il Napoli a investire su di lui. Big Rom a 32 anni sa essere ancora decisivo: 14 gol, 11 assist e 37 presenze, che ne esaltano anche la continuità.
7.5 Kvaratskhelia Con 5 gol in 17 partite merita un voto positivo anche lui, pur essendo andato via a metà gennaio. Solo Lukaku, McTominay e Raspadori sono riusciti a segnare di più ma in un campionato intero.
7 Neres I numeri non sono dalla sua parte: appena 3 gol e 5 assist. Ma a frenarlo sono i tanti infortuni, perché quando c’è lascia il segno e spesso straripa.
7.5 Raspadori Comprimario quando la squadra è al completo ma determinante nei frequenti periodi di emergenza in attacco. Diventa decisivo soprattutto nel girone di ritorno con 6 gol pesantissimi, che lo rilanciano anche nell’orbita della Nazionale.
9 All. Conte Smaltisce a tempo di record le macerie del 10° posto e riporta contro ogni pronostico il Napoli in Paradiso, vincendo lo scudetto con un organico limitato e senza avere la squadra più forte del campionato. La base del suo capolavoro è la miglior difesa d’Europa. Ha il merito di esaltarsi nell’emergenza e di crederci sempre.