La domenica più calda è cominciata per Aurelio De Laurentiis con una telefonata a Giampaolo Pozzo. Stesso segno dei Gemelli, molto più avanti nell’età, 84 anni e un mese, anche lui volubile e creativo. Si stimano ma non si prendono subito quando trattano affari nel calcio, neanche ieri hanno trovato l’accordo sul costo di Lorenzo Lucca, lo spilungone di Moncalieri alto 201 cm. Ma quel momentaneo no ha rafforzato l’idea di un progetto tutto suo. Creare alla svolta del secondo scudetto personale il suo primo Euronapoli. Un club che abbia come primo obiettivo vincere oltre ad incassare, autorevole non solo in Italia, libero da debiti e fondi esteri, di pronto credito, con una forza economica fondata sulla capacità di volare alto. Si sarà chiesto anche ieri mattina: ma un giocatore come Lucca che non è certo De Bruyne non posso produrlo io in società? È la visione che ha convinto Antonio Conte a ricredersi, De Laurentiis vuole davvero che a Napoli sia possibile realizzare qualcosa di importante. Ecco, il suo Centro Tecnico. E molto in fretta, perché tra un anno la famiglia Coppola chiude al Napoli le porte di Castel Volturno.
Che De Laurentiis abbia davvero deciso stavolta, lo conferma l’interesse di alcuni istituti di credito che fino a venerdì scorso si sono contesi il progetto. Con due parole tecniche: “bancabile subito”. È atteso Gino Zavanella, l’archistar torinese degli stadi. L’obiettivo si sposta dall’area casertana di Castel Volturno, destinata ad un grande villaggio turistico con porto, alla provincia di Napoli. Tra Acerra, Nola e San Paolo Belsito. Una zona della Città Metropolitana che conosce bene anche il sindaco Gaetano Manfredi e sembra da preferire per qualità dell’aria come a San Paolo Belsito, le linee ferroviarie di Vesuviana e Trenitalia, svincoli dell’A16 a Nola e Tufino oltre alla Superstrada che da Nola porta a Villa Literno. È di certo caduta l’ipotesi Qualiano.
Il Centro Tecnico accelera anche il rilancio del settore giovanile. Imbarazzante fu la retrocessione della squadra Primavera, legata a scelte sbagliate e irrisori investimenti, ma spuntano i primi giovani interessanti. Il Napoli non trascura un dirigente che è più di una risorsa. Giovanni Manna si è distinto nella Juve per l’esemplare gestione della Under 23. Yldiz, Soulè, Barrenechea, De Winter, Hujsen sono alcuni dei nomi che derivano da quell’esperienza. Manna è in pieno mercato in sinergia con De Laurentiis, costante l’intesa con Antonio Conte. Ma ha già inserito nello Scouting Graziano Ursino, figlio di un mito del calcio calabrese, Peppe Ursino di Roccella Jonica, una vita nel Cosenza. Con Ursino dovrebbe essere riattivato il settore, accusato purtroppo di scelte infelici operate nel penultimo mercato da Maurizio Micheli, che tuttavia rimane. C’era un direttore sportivo nell’anno del disastro, pochi ne ricordano il nome. Mario Melluso. Passato ora al Perugia.
Progetto urgente. Un impegno che coinvolge il prestigio del club. L’Uefa Youth League chiama in campo le squadre giovanili dei club di Champions. Con gironi e punteggi legati al Ranking. Piace a De Laurentiis anche il probabile disegno legislativo di Abodi. Allungare il vincolo dei giovani tesserati da 5 a 8 anni. Sapeva anche questo?