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Il ringhio di La Russa: “Gattuso? I simboli dell’Italia sono altri”

Il presidente del Senato contro il nuovo ct: “A Gravina avevo espresso i miei dubbi: meglio Zenga o Mourinho”. Il precedente di Salvini

Ignazio La Russa, che di simboli se ne intende (ne possiede un’interessante collezione in salotto, sotto forma di busti), ha deciso che Rino Gattuso non è un simbolo del calcio italiano. «Semmai lo è Buffon, e lo sono Totti e Del Piero. Il nostro non è il calcio dei Ringhio ma dei Rivera, Baggio, Del Piero, Zenga. Ecco, perché non Zenga?» si è chiesto il presidente del Senato a Radio Rai, Gr Parlamento. «Inutile piangere sul latte versato, perciò auguri a Gattuso, ma avevo espresso i miei leciti dubbi al presidente Gravina».

Le “proposte” di La Russa

La seconda carica dello Stato avrebbe preferito quasi chiunque sulla panchina azzurra, piuttosto che Gattuso. «I simboli del calcio italiano sono Cannavaro, Nesta, Pippo Inzaghi…». E dopo un pensiero a Mourinho per la guida dell’Italia («Perché no?»), la collezione di figurine si è interrotta solo perché la trasmissione è passata ad altri argomenti, dando l’occasione a La Russa di proporre Briatore alla Ferrari e Pio Esposito all’Inter: «Con lui avremmo vinto lo scudetto». Dopo Ettore contro Achille, Berlusconi contro Zoff e Totò contro Maciste, l’epica del duello raggiunge vette supreme. Per la verità, non è la prima volta che il povero Gattuso deve subire critiche pesanti da un capopolo. Quando Rino allenava il Milan, il tifoso Salvini lo accusò di cambi tardivi contro la Lazio, e quella volta Ringhio ringhiò: «Con tutti i problemi che ha l’Italia, lui pensa al Milan… Pensi alla politica, semmai. Da italiano potrei dire tante cose su Salvini». Il quale, pochi giorni fa, ha commentato: «Gattuso? Da milanista lo adoro». Tutt’altro che comunista, peraltro, il nostro Rino, che si è sempre schierato con i più deboli ma dichiarò anche di avere votato per Berlusconi, mentre la sua posizione contro i matrimoni gay scatenò l’ira dei tifosi del Tottenham (saltò il suo passaggio a Londra) e del Valencia.

La Russa e i biglietti per la finale di Champions

Il cittì non replica, anche se qualcuno potrebbe ricordare a La Russa quando cercava biglietti per la finale di Champions 2023 a condizioni di favore per l’Inter Club Parlamento: saltare la fila, ecco un simbolo dell’Italia (Ignazio era anche a Monaco, e tutti gli chiedevano tagliandi). Gattuso prende e porta a casa: ha da pensare a lavorare. E comunque, in campo stava spesso sul centrodestra. Ma cos’avrà mai fatto di male a La Russa? L’odio risale a qualche antico derby? Magari Rino è un tipo umano che proprio non gli garba, forse La Russa in campo preferisce i fantasisti a quelli che menano: in effetti, i picchiatori non li ha mai amati, non fanno parte del suo modo di vedere la vita.

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