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Il ritorno di De Laurentiis: “Scudetto? Se Dio vuole”. Trattativa per De Bruyne

Il Napoli corteggia il campione belga, in uscita dal Manchester City.

Il presidente: “Qualche volta il pallone va nella direzione giusta”

Ecumenico, nel giorno della nomina del nuovo Papa. «Siamo tutti quanti nelle mani di Dio». Aurelio De Laurentiis è riapparso ieri mattina in pubblico nella sua Roma, dove è appena rientrato al termine di due settimane di vacanza alle Maldive. L’aspettavano alla “Race for the Cure”: appuntamento di solidarietà a lui assai caro e di cui il presidente è da tempo un sostenitore. Immancabile è arrivata però pure una domanda sul Napoli, a cui il numero uno azzurro ha risposto stando attento a non sbilanciarsi. «Lo scudetto? Io non mi permetto di fare nessuna previsione. Il calcio è molto bello proprio perché il pallone va dove Dio vuole. Qualche volta nella direzione giusta qualche altra volta nella direzione sbagliata…». Un mix di realismo e scaramanzia, insomma: è l’ora della verità e deve essere solo il campo a parlare.

Il presente è nelle mani di Antonio Conte e dei giocatori, che stanno continuando la loro preparazione a Castel Volturno in vista della sfida di domenica sera (ore 20.45) contro il Genoa. L’unico dubbio di formazione continua a riguardare sempre il convalescente Stanislav Lobotka, con Billy Gilmour che in questo momento continua a essere in pole position per una maglia da titolare. Alla sfida del Maradona, terzultimo atto del campionato, tornerà ad assistere dal vivo anche De Laurentiis, all’estero in occasione delle due recenti vittorie contro Torino e Lecce. Il presidente è atteso oggi in città e stasera ha un appuntamento a cena con Gaetano Manfredi, per fare il punto a quattr’occhi sulla situazione dello stadio. Il sindaco avrà con sé il progetto per la riapertura dopo 21 anni del terzo anello dell’impianto di Fuorigrotta e lo sottoporrà al numero uno del Napoli, Servono fondi per il restyling e il club azzurro deve fare chiarezza sulle sue intenzioni, perché altrimenti l’amministrazione comunale dovrà mettersi alla ricerca di altri finanziatori.

De Laurentiis aveva avuto all’inizio un atteggiamento di chiusura, a proposito della ristrutturazione dello stadio. Poi è diventato un po’ più possibilista. Ma adesso è tempo di passare alle parole ai fatti, visto che il tempo – anche in chiave Europei 2032 – per il Maradona comincia a stringere. C’è invece ancora un leggero margine per il centro sportivo, con il presidente che ha promesso pubblicamente di apporre la prima pietra aprendo il cantiere il 1 settembre. L’argomento sta particolarmente caro a Conte, convinto che per crescere e stabilizzarsi ad altissimi il Napoli debba avere una casa tutta sua, smettendola di stare in affitto a Castel Volturno. Il tecnico nella vicenda può avere tuttavia solo un ruolo di “consigliere” ed è esclusivamente il club che dovrà decidere se investire o meno nelle infrastrutture.

Conte in questo momento è concentrato soltanto sulla volata finale e salvo sorprese incontrerà dunque De Laurentiis dopo la partita di dopodomani con il Genoa, nella speranza che il risultato al Maradona sia positivo e permetta al Napoli di avvicinarsi ancora di più allo scudetto. Il tecnico non ha ancora sciolto le riserve sul suo futuro, pur essendo vincolato da un contratto fino al 2027. Ma il il club vorrebbe evitare un altro ribaltone in panchina e si è già messo quindi al lavoro per riconquistare la fiducia del condottiero leccese, che è stata in larga parte compromessa dagli errori gravi del mercato invernale. È infatti ancora fresco il ricordo delle trattative fallite per Garnacho, Adeyemi, Saint-Maximin, Danilo e Comuzzo, che sommate alla cessione di Kvaratskhelia hanno rischiato di vanificare la straordinaria cavalcata in testa alla classifica della squadra: pesantemente indebolita dal black-out societaruo nella fase decisiva del torneo.

Lo scudetto poteva essere già in cassaforte da tempo, grazie alla resilienza della squadra, se il Napoli avesse operato a gennaio nella maniera giusta fuori dal campo. Ecco perché deve riscattarsi agli occhi di Conte specialmente il direttore sportivo Giovanni Manna, che si è assunto pubblicamente la responsabilità degli errori di gennaio e si sta dando da fare adesso per recuperare la credibilità perduta, con la speranza che i brutti ricordi siano spazzati via nel frattempo anche dalla vittoria finale. Ha dunque una valezza doppia la clamorosa trattativa che il giovane dirigente azzurro sta portando avanti per Kevin De Bruyne, il campione belga che a fine giugno si svincolerà dal Manchester United e potrebbe essere quindi ingaggiato a parametro zero. Il centrocampista è integro e non spaventa quindi la sua età avanzata: 34 anni. De Laurentiis ha dato il suo via libera per affondare il colpo (nonostante l’affollata e qualificata concorrenza) e avrà un argomento in più per illustrare i suoi progetti ambiziosi per il futuro nell’imminente incontro con il tecnico leccese. Ma prima di tutto c’è la sfida col Genoa.

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