Nelle stesse ore i piani del Napoli sono apparsi più chiari. La fine del girone di andata a 44 punti gli dà un’altra spinta nella volata scudetto, previsto a 90 punti. Una telefonata da Istanbul chiude l’ultima e già debole ipotesi sul ritorno di Osimhen. Risposta che sollecitava De Laurentiis da Los Angeles.
L’attaccante ha segnato il tredicesimo gol nel suo campionato turco, Super Lig, aprendo su rigore la vittoria (2-1) sul Gozpete, club di Smirne. Il Galatasaray è lanciato verso il titolo, primo dopo 17 gare, con Osimhen protagonista, suoi anche 5 assist. È un idolo, ha deciso di rimanere in Turchia almeno sino a fine stagione. Convinto il rifiuto di trasferirsi subito al Manchester United, netto da tempo il no al Napoli. ribadito nel cauto sondaggio del direttore Giovanni Manna. Non l’ha mai perso di vista ed una volta è andato anche a trovarlo.
Con Osimhen ogni previsione è sempre a rischio, ma oggi il Napoli sa che dovrebbe incassare entro il 30 giugno 75 milioni. Ottantuno se il bizzarro bomber nigerino si fosse trasferito a gennaio in Premier. «Rimanga pure dov’è, dica al Galatarasay di comprarselo», questa sarebbe stata la reazione irata di De Laurentiis.
La rinuncia ormai scontata al capocannoniere dello scudetto 2023 fa scattare la ricerca di almeno due punte in estate. Insufficiente Lukaku come prima punta di un Napoli ambizioso nel prossimo campionato, probabile poi l’addio di Kvaratskhelia, non solo perché Neres sta scalando le gerarchie. Il fantasista brasiliano eleva la velocità nel congegno offensivo. Kvara ha spesso l’ossessione del dribbling, Neres nella sua maligna fantasia quella del gol. Almeno ora.
Ma c’è ancora mezzo il campionato. Per Kvara e Neres la sfida non finisce qui, L’inevitabile sfida tra i due è un altro valore nella guida ragionata della volata scudetto. Sembra chiaro che dopo Firenze neanche l’artefatta prudenza di Antonio Conte potrà nascondere il Napoli. Altri elementi lo accreditano a pieno titolo nella lotta per lo scudetto, favorito dopo Inter e Atalanta nell’ordine. È il pronostico dei bookmakers più consumati.
1) La tabella. Lo scudetto a 90 punti. Vetta più bassa dell’anno scorso, raggiunta dall’Inter a 94. Ma l’Inter con i 40 punti attuali ad una partita da recuperare a Firenze (sospesa per il malore a Eduardo Bove) ha una velocità più modesta. Un anno fa invece girò a 48 punti.
2) La concorrenza. Difficili da ripetere i 94 punti con un vertice così largo. L’Inter fu prima in una classifica sgranata. Distanti il Milan a 75 e la Juve 71. Quest’anno si prevedono scontri aspri fino a marzo. Napoli e Atalanta filano alla stessa media, oltre 2,30 punti a gara, l’Inter non è da meno, Lazio, Juventus e il Milan di Sergio Conceicao si annunciano agguerriti.
3) Senza extra. Il Napoli uscito dalla Coppa Italia non si sottopone ad altre fatiche. Conte può preparare bene le partite, come dimostra la vittoria di Firenze anche grazie alla felice idea di Spinazzola alto a sinistra, fuori Kvara e Politano. Le assenze non hanno mai penalizzato il Napoli, i sostituti arrivano in campo sempre preparati e motivati.
4) La formidabile opera del preparatore Costantino Coratti consente al Napoli di piegare gli avversari alla distanza, con un impegno sempre più intenso con il passare dei minuti. Non è un caso. Fu annunciato a Dimaro il nuovo metodo. Fisico più applicazione.
5) Il Napoli ha l’ultimo scontro diretto il 2 marzo, con l’Inter a sua volta impegnata negli ottavi di Champions.
6) Dal 6 aprile al 25 maggio finale in discesa. Bologna, Empoli, Monza, Torino, Lecce, Genoa, Parma e Cagliari. Ma attenzione: la trasferta a Bergamo e la Juve a Fuorigrotta il 18 e 25 segnalano due ripide salite alla fine di gennaio.
