Estate numero 21 dell’amministrazione De Laurentiis. Ma può essere anche la prima del suo EuroNapoli. . Perché non si ricorda un’attesa di stagione così attrattiva e carica di promesse. Al giro del quarto scudetto il club appare profondamente diverso. Riflette come uno specchio il personaggio che a sua volta si è reinventato. L’imprenditore che lo comprò a rate tra le macerie della Fallimentare nel 2004 ha proseguito per una ventina d’anni nella sua creativa avarizia. Investire poco o molto in acquisti, sempre finalizzati e ricavarne profitto attraverso cessioni anche dolorose.
Oggi è il presidente della squadra da battere e ricomincia con sette vantaggi. Unica formazione a non aver cambiato allenatore. È tornato dietro anche Antonio Conte, magari bruciacchiato da un ritorno di fiamma, s’era di nuovo invaghito della Juve, ma si è accorto in tempo che era diversa da quella dei suoi 3 scudetti a Torino. Conte ha dato l’elenco dei giocatori graditi, ed il manager Giovanni Manna glieli ha già quasi tutti presi. Definito dallo stesso Conte a fine gennaio “un giovane direttore che vorrei aiutare” Manna ha giocato d’anticipo meritando in tv i complimenti di De Laurentiis.
Da De Bruyne in poi le scelte condivise col presidente elevano lo spessore tecnico di un gruppo già forte. Ha vinto lo scudetto 2025 con 8 campioni del 2023 e due grandi assenti nel finale, Buongiorno e Lobotka, Solo De Bruyne è sicuro di essere titolare. È un segnale la reazione di Conte, riconosce di essere favorito, serio come chi sa vincere se ne assume la responsabilità. Migliorabile lo spot “Amma Faticà” di una Napoli retrò. L’Inter battuta torna con un fascio di dollari ma stremata dal Mondiale per club, per il giovane allenatore Chivu non ancora acquistato l’unico giocatore possibile, Lookman. Il Milan che ritrova Allegri è un cantiere. A Roma Gasperini è teso per il mercato. Dove De Laurentiis rimanda Manna a cercare gol: ne servono 70, deve essere mirato l’arrivo di un esterno sinistro e un sosia di Anguissa.
Per un EuroNapoli mancano sede di prestigio e centro sportivo. Invece di realizzarli, De Laurentiis li annuncia. Quello dello stadio nuovo è l’eterno sogno nelle sue interviste. Un salto d’immagine e di introiti lo cerca il Marketing. Valentina De Laurentiis veste il Napoli con Armani e la maliziosa curiosità di un errore sulle maglie, ma soprattutto valorizzando tesori di cultura della città, presentata nel suo fascino di “Teatro senza sipario”. Tommaso Bianchini, direttore generale, lancia il ponte verso il mondo esterno con un suggestivo video. Ha la forza di una dolente melodia. Aggressivo il ritmo di musiche e parole. “Napoli c’è”. Orgoglio e affanno di chi nel gran calcio arriva in ritardo, ma c’è.