Oltre 25mila persone da cuore granata invadono le strade di Torino per arrivare ai piedi della Basilica di Superga: orgoglio granata e contestazione alla gestione Cairo.
Tanta tantissima gente, di tutte le età, si è radunata stamattina fin dalle 9 da bar Norman, in piazza Solferino, a Torino, per la marcia dell’orgoglio granata ma anche, soprattutto, per manifestare in maniera incontrovertibile il proprio no alla gestione Cairo.
Tanti i cori contro l’editore e patron del club granata, invitato a passare il testimone e cedere il club.
Tant’è che lo stesso Cairo – per evitare problemi di ordine pubblico – ha scelto di andare a Superga stamattina in forma privata e non aspettare la celebrazione pubblica con la lettura dei nomi nel pomeriggio.
La data scelta, ovviamente, non è casuale: il 4 maggio, in coincidenza con il 76.o anniversario della tragedia di Superga.
In testa al corteo c’è Pasquale Bruno, vecchia gloria granata che non ha mai dimenticato il passato nel Toro anni novanta, dietro lo striscione: “Il Toro siamo noi”. «Uno spettacolo, questo è il vero Toro – dice Bruno –questa è la manifestazione che vuole dimostrare che il Toro siamo noi tifosi».
Il percorso della marcia granata
il corteo sfila per le vie del centro e, dopo aver percorso via Po, arriva in piazza Vittorio Veneto e svolta in corso Casale per dirigersi fino in piazza Modena, ai piedi di Superga.
La visita privata del presidente Cairo a Superga
Il presidente del Torino, Urbano Cairo, è già salito a Superga, nel giorno del 76/o anniversario della tragedia degli Invincibili. Mentre per le vie del centro stanno sfilavano migliaia di persone per contestarlo, il numero uno del club granata ha scelto di rendere omaggio al Grande Torino in forma privata. In una storia Instagram del figlio Federico, si vede Cairo in raccoglimento davanti alla lapide degli Invincibili. Il presidente non dovrebbe essere presente, dunque, alle celebrazioni ufficiali del pomeriggio a Superga con la squadra e con i tifosi.