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In 50mila al Maradona. Lukaku guida la carica ma s’infortuna Olivera

Sold out a Fuorigrotta per la sfida ai bianconeri. Conte punta sul belga per blindare il primato. Il terzino ko per un mese, al suo posto Spinazzola

Poche volte nei suoi 98 anni e mezzo di storia il Napoli si è guadagnato la possibilità di sfidare la Juventus guardandola dall’alto in basso e quasi mai con un vantaggio tanto consistente in classifica: ben 13 punti, che dovranno peraltro essere messi da parte al fischio d’inizio dello scontro diretto in programma oggi (ore 18) al Maradona. In campo si riparte infatti da zero e il riferimento più ravvicinato è il pareggio senza reti della partita d’andata a Torino, giocata circa quattro mesi fa. Ma da allora la lanciatissima squadra di Antonio Conte si è messa letteralmente a volare e si è impadronita con merito della testa del campionato, riaccendendo l’entusiasmo dei tifosi dopo la grande amarezza della scorsa stagione. Per questo allo stadio di Fuorigrotta ci sarà il sold out, con oltre 50 mila tifosi al fianco della capolista e il pienone anche nel settore Ospiti, aperto a tutti i sostenitori bianconeri in possesso della Fidelity Card. Sono caduti dunque i divieti incrociati nel nome della reciprocità rispetto alla gara a campi invertiti e aumenta il disappunto per i residenti in Campania, che invece da sei trasferte sono stati privati del piacere di viaggiare al seguito dei loro beniamini. Due pesi e due misure.

Il Napoli non ha preso in merito alcuna posizione ed è stata di Conte dunque l’unica voce che si è alzata per perorare la causa dei tifosi: messi in castigo dal Viminale ormai da mesi. Ma oggi si gioca al Maradona e gli attesissimi 90’ contro la Juventus diventano pure l’occasione per i sostenitori azzurri per rifarsi con gli interessi, trascinando la capolista alla caccia della settima vittoria consecutiva in campionato. Il dodicesimo uomo può infatti fare la differenza e l’atmosfera allo stadio si annuncia per questo incandescente, come capita sempre a Fuorigrotta nelle grandi occasioni. Tutti alle spalle del ritrovato Romelu Lukaku, che si sta scrollando di dosso a suon di gol lo scetticismo con cui era stato accolto e ha appena firmato la pesantissima vittoria contro l’Atalanta a Bergamo, dove il capitano Giovanni Di Lorenzo e i suoi compagni hanno appena gettato la maschera nella volata per lo scudetto.

Questa volta la lepre è il Napoli e alla vigilia sono arrivati da Torino i complimenti di Thiago Motta, mirati ovviamente pure a mettere tutta la pressione sulle spalle degli avversari. «Gli azzurri sono una grande squadra e meritano il primato, anche se al Maradona sarà una grande partita e noi daremo il massimo per vincerla», ha detto infatti il tecnico della Juventus, che schiererà per la prima volta al centro dell’attacco il vice campione del mondo francese Kolo Muani: appena ingaggiato in prestito dal Psg . Doccia fredda invece a Castel Volturno per Conte, che ha perso in extremis per un infortunio muscolare abbastanza serio al polpaccio il difensore Olivera: out per almeno 40 giorni. Il suo posto sarà preso quasi sicuramente all’inizio da Spinazzola, mentre Mazzocchi dovrà tenersi pronto per dare una mano nel corso della partita. Un’altra grave emergenza si aggiunge quindi a quelle già causate dal lungo stop di Buongiorno (fermo da inizio dicembre e forse arruolabile oggi per la panchina) e dalla cessione di Kvaratskhelia, che non è stato ancora sostituito.

Dal mercato non sono arrivati ancora gli auspicati rinforzi e adesso diventa urgente pure l’arrivo di un difensore, meglio se polivalente. Stallo con la Fiorentina per Pongracic. Sul fronte attacco invece si è complicata la pista Garnacho e il primo obiettivo diventa di conseguenza il tedesco Karim Adeyemi, con il Napoli che è vicino all’accordo con il Borussia Dortmund sulla base di 40 milioni più bonus. Non è escluso però un colpo di scena negli ultimi giorni di trattative, dopo il confronto diretto che c’è stato tra De Laurentiis e Conte. Ma oggi c’è davanti a tutto la sfida alla Juventus: Lukaku e i 50 mila del Maradona sono pronti ad andare all’assalto, c’è da blindare il primato.

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