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Inghilterra, il ct Carsley non canta “God Save the King”. La stampa: “E’ un traditore”

Il tecnico dei Leoni, un passato da giocatore con l’Irlanda grazie a una nonna, è nel mirino della critica dopo aver rivelato di non voler cantare l’inno: “In quel momento già penso al match”

LONDRA – L’allenatore dell’Inghilterra che non canta “God Save the King”? Possibile? Lee Carsley, il commissario tecnico ad interim della nazionale dei Tre Leoni, lo ammette prima della partita di stasera a Dublino tra Irlanda e Inghilterra per la Nation League, dove sarà presente anche il primo ministro britannico Sir Keir Starmer: “No, non canterò l’inno nazionale”. Proprio così.

Il Daily Mail: “E’ un traditore”

Sui tabloid e la stampa conservatrice infuria la polemica. Il Daily Mail parla di “shock” nazionale chiede la testa di Carsley, alla sua prima partita ufficiale dopo l’addio di Gareth Southgate all’indomani della sconfitta nella finale degli Europei contro la Spagna: “Carsley dovrebbe essere licenziato oggi stesso dalla Football Association”, scrive il giornale in un editoriale della direzione, “il suo rifiuto di cantare l’inno nazionale è tradimento. Non può rimanere alla guida della nazionale inglese di calcio”.

Il Telegraph: “Allora non può guidare l’Inghilterra”

Della stessa linea il Telegraph, che con il suo celebre commentatore sportivo Jason Burt nota: “Se Lee Carsley non vuole cantare l’inno, non può aspettarsi di guidare l’Inghilterra. Cantare God Save the King è una dimostrazione di unità nazionale e appartenenza, non una distrazione, come sostiene lui”.Carsley, 50 anni ed ex allenatore della nazionale inglese under 21 con la quale ha vinto gli europei, ha parlato di “distrazione” nella conferenza stampa della vigilia perché ha rivelato di non aver mai dato troppa importanza all’inno nazionale: “In quel momento già penso alle tattiche e alle prime azioni del match”.

Da giocatore sempre con l’Irlanda grazie alla nonna

Ma soprattutto, da calciatore Carsley ha giocato per tutta la sua carriera con la maglia della nazionale irlandese, sebbene sia inglese nato a Birmingham. Ma, grazie a una nonna irlandese, in gioventù decise di passare all’Eire. Lui smentisce che ciò abbia a che fare con la sua controversa decisione di non cantare God Save the King oggi: “Non cantavo neanche l’inno irlandese, è una cosa che non ho mai fatto”. Ma il tacito sospetto di tabloid e giornali di destra è che Carsley, per la sua storia, non sia un vero “patriota inglese” anche perché si sente troppo vicino all’Irlanda per God Save the King. Che in passato è stato cantato anche da allenatori stranieri come il compianto Sven Goran Eriksson, ma non da Fabio Capello.

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