Colonia – Inghilterra al primo posto tra i fischi e Slovenia ripescata tra le migliore terze (dietro alla Danimarca per il peggior ranking Uefa, a parità di punti, scontro diretto, reti e persino ammonizioni), in un girone in cui sono stati segnati appena 7 gol e a deludere è stata soprattutto la squadra di Southgate, incapace pure a Colonia di andare oltre un grigio pareggio contro un avversario inferiore e al termine di 90’ soporiferi.
«La cronaca della gara»
Fiumi di birra e musica avevano già anestetizzato il conto alla rovescia per la sfida del RheinEnergieStadion, con la minoranza dei tifosi sloveni ben disposta a stare al gioco e gli oltre ventimila inglesi a loro agio nel clima da Oktoberfest anticipata. “Nessun arresto o incidente”, hanno titolato quasi con stupore alla vigilia i quotidiani locali, al termine di 48 ore che Colonia ha vissuto – per fortuna inutilmente – blindata dalle forze dell’ordine. I fischi meno british per Southgate e soprattutto per l’inno nazionale degli avversari hanno però sancito l’epilogo della tregua, al via. Le tribune sono infatti diventate calde e in campo c’è stato il botta e risposta tra Sesko e Foden: confermato dal suo ct sulla sinistra (nello scetticismo generale) e più libero di accentrarsi in fase di possesso. Non ha invece avuto seguito l’esperimento di Alexander-Arnold a metà campo: al suo posto Gallagher.
Le certezze dell’ostinato Southgate
Piccoli ritocchi, non una rivoluzione. Ma l’ostinato Southgate ha ricavato poco dalle sue irremovibili certezze anche nella gara contro la Slovenia, che non ha accettato il ruolo di sparring partner e per poco non ha approfittato di un paio di errori grossolani in fase d’impostazione degli avversari. L’Inghilterra ha finalmente acceso il suo potente motore intorno alla mezz’ora e c’è stato un po’ di lavoro per l’esperto Oblak, solo stuzzicato peraltro con un paio di tentativi dalla distanza da Kane e Foden. Troppo poco però per evitare i fischi all’intervallo dalla porzione di stadio vestita di bianco, delusa pure dalla vena modesta di Bellingham. Non s’è vista l’enorme differenza di valori tra le due squadre e con il passare dei minuti è calato persino l’agonismo, complice il pedaggio pagato su entrambi i fronti alla prima ondata di caldo. La somma ha prodotto così uno spettacolo insufficiente, in linea col trend di un girone in cui l’equilibrio si è livellato in basso.
Secondo tempo in linea con il primo
A metà sfida Inghilterra prima (con lo straccio di 2 gol in 225’) e Slovenia seconda grazie al numero complessivo di cartellini gialli inferiore rispetto alla Danimarca, terza. Solamente la consolazione della netta supremazia nel controllo palla per Southgate, che ha bocciato a centrocampo anche Gallagher e lanciato nella mischia il diciannovenne Mainoo, chiedendo ai suoi giocatori con discreti risultati di esasperare almeno il pressing alto. Il secondo tempo si è giocato infatti in una sola metà campo ed è bastato il maggiore impegno di Bellingham e compagni per rianimare la tifoseria britannica. Ma l’unico tiro di Rice è finito parecchio lontano dalla porta e Oblak non ha mai corso veri pericoli. Nel finale qualche minuto per Ilicic, il brivido per l’ammonizione dell’udinese Bijol (che ha consegnato il secondo posto dalla Danimarca) e un tiro nello specchio di Palmer. Le emozioni nel gruppo C sono state un optional.
INGHILTERRA 0
SLOVENIA 0
Inghilterra (4-2-3-1): Pickford 6 – Walker 5.5, Stones 6, Guéhi 5.5, Trippier 5.5 (35′ st Alexander-Arnold sv) – Gallagher 5 (1′ st Mainoo 6), Rice 6 – Saka 5 (26′ st Palmer 6), Bellingham 5, Foden 5.5 (44′ st Gordon sv) – Kane 5.5. All. Southgate 5.
Slovenia (4-4-2): Oblak 6.5 – Kamicnik 6.5, Drkusic 6.5, Bijol 6, Janza 6 (46′ st Balkovic sv) – Stojanovic 6.5, Cerin 6.5, Elsnik 6, Mlakar 6 (36′ st Stankovic sv) – Sporar 5.5 (36′ st Celar sv), Sesko 6 (30′ st Ilicic sv). All. Kek 7.
Arbitro: Turpin 6
Note: amm. Trippier, Janza, Guéhi, Bijol e Foden.
