Il razzismo è tornato protagonista in Serie B, tra Reggio Emilia e Brescia, vittime il barese Dorval e il doriano Akinsanmiro. Trascurando un’ipotetica gerarchia di gravità, andiamo in ordine cronologico: Reggiana-Bari è stata sospesa per 7’, sul finire del primo tempo, per gli insulti razzisti al barese Mehdi Dorval, francese di madre algerina e padre di Reunion, che s’è poi sfogato sui social: «Purtroppo esistono ancora delle persone stupide. Questo sport è troppo bello per essere rovinato da queste persone. Vergognatevi». La partita, finita 0-0, è stata burrascosa specie nei primi 45’, tra gol annullati ed espulsioni, e il clima in campo e fuori si è surriscaldato finché l’arbitro Prontera ha sospeso la gara per gli ululati contro Dorval, seguendo alla lettera le indicazioni ribadite di recente dal designatore Rocchi. A Reggio dagli spalti è piovuto di tutto, pare anche una scarpa: «C’era tanta confusione», ha testimoniato Longo, allenatore del Bari. “A un certo punto è sembrato di sentire anche cori sessisti contro l’assistente”, ovvero la guardalinee Francesca Di Monte. “Le cose che ho visto oggi le ho viste pochissime altre volte, gente di 50-60 anni venuta allo stadio per sfogarsi”, ha raccontato Benali, centrocampista libico anche lui del Bari. Per il vicepresidente della Reggiana, Cattani, “Reggio non è una citta razzista”. Secondo lui c’è stato solamente «qualche insulto all’arbitro. E ce l’avevano soprattutto con un giocatore che doveva essere ammonito per simulazione». Ma il nigeriano Gondo, che in campo ha solidarizzato con Dorval, ha detto: “Mi dispiace che sia successo proprio qui, ma spero che vengano prese delle decisioni importanti”.
Ululati a Brescia
A Brescia è andata anche peggio, perché Ebenezer Akinsanmiro, nigeriano di vent’anni, s’è sfogato dopo il gol del compagno Coda andando a mimare un gorilla di fronte la curva del Brescia, dalla quale gli erano piovuti addosso dei buu poco prima: lo speaker aveva dovuto leggere l’annuncio di prammatica sul divieto di cori razzisti e le conseguenze che comportano. L’arbitro Massa, da regolamento, ha ammonito Akinsanmiro, ma il ragazzo aveva i nervi oramai talmente a fior di pelle che un paio di minuti più tardi ha fatto un fallo duro sul bresciano Dickmann. Stavolta Massa lo ha graziato (il giallo ci stava) ma l’allenatore Semplici ha saggiamente deciso di sostituirlo: al suo posto è entrato Vieira, Akinsanmiro è uscito applaudendo ironicamente il pubblico ma in quei minuti ha dominato il caos, con altri tre giocatori e i due tecnici ammoniti. Quello del Brescia, Bisoli, l’ha chiusa nel modo peggiore: “Akinsanmiro? Non si può provocare così il pubblico”.