Ai microfoni de La Nacion, Julio Cruz ha analizzato così alcuni suoi ex compagni diventati in seguito allenatori: "Simeone in campo non era solo un giocatore, si sentiva già un allenatore. Forse non con la stessa intensità di ‘Cholo’, ma anche Scaloni e Inzaghi, erano giocatori che già si notava che avrebbero fatto quel viaggio: per il loro profilo, per le loro preoccupazioni. Ora, se mi chiedi se l’ho notato in Gallardo, ti dico di no. E non avrei immaginato questa strada, in quel momento, neanche per Matías Almeyda. Onestamente no, non li ho visti pronti per quel tipo di percorso".
"Ho avuto Scaloni come compagno di squadra anche ai Mondiali del 2006 – continua Cruz -, lì ci siamo conosciuti bene e alla Lazio ci siamo riavvicinati. Questo è stato un regalo che oggi mi rende molto felice perché so che tipo di persona è. Quando gli hanno dato l’incarico da c.t. dell’Argentina è stato molto criticato da tanti tecnici e da tanti giornalisti, spesso la gente si lascia prendere la mano da quei commenti, ma io ho sempre creduto che fosse pronto nonostante la sua inesperienza".