MILANO — Quando decise di chiedere un aumento, Kevin De Bruyne si presentò agli sceicchi del Manchester City con un data analyst al posto del procuratore. Coi numeri, dimostrò la propria centralità nel gioco del club. Lo stesso potrebbe fare Federico Dimarco che i dati, e ancor più l’evidenza, certificano come uno degli esterni più forti d’Europa. All’ex veronese Inzaghi oggi potrebbe chiedere di reggere la fascia sinistra, o più probabilmente di entrare a gara in corso, per puntellare il risultato o spaccare la partita. Entrambi compiti che gli riescono benissimo, anche nelle gare difficili, come dimostra l’assist per Cambiaso in Italia-Francia.
I numeri di Dimarco
L’esterno milanese è il giocatore che nelle prime dodici partite di campionato ha giocato più palloni nel terzo di campo offensivo, ed è quarto fra i terzini nei cinque principali campionati europei: tocca in media 32,65 palloni nei 30 metri finali ogni 90 minuti. Al pari di Nico Paz del Como, a quota 27, è il calciatore che in questa Serie A ha creato più occasioni da gol. Limitandosi alle big chance, nessun terzino in Europa serve altrettanti potenziali assist: 0,94 per ogni 90 minuti. Un dato da trequartista. Secondo il rilievo della società Soccerment, nel 2024/25 Dimarco è il primo giocatore in Europa per numero di cross — 6,46 ogni 90 minuti — secondo per cross riusciti, e primo fra i terzini per tiri dall’interno dell’area su azione. Anche per questo, Inzaghi oggi potrebbe farlo riposare per almeno mezz’ora. Ormai è l’uomo dei big match, come quello di martedì contro il Lipsia, secondo in Bundesliga. Proprio in ottica Champions — arrivare fra le prime otto significa giocare due gare in meno a febbraio, momento cruciale per il campionato — Inzaghi al Bentegodi potrebbe fare riposare altri titolarissimi. In attacco, al fianco di Thuram, ha provato addirittura Correa. E al posto di Çalhanoglu, nemmeno convocato per un’elongazione procurata in nazionale, potrebbe partire Asllani. A loro, il compito di portare a casa 3 punti mentre Milan e Juve lottano per sottrarsene a vicenda, e il Napoli incontra la sconosciuta Roma di Ranieri.