MILANO – Un passepartout. Questo, nelle idee di Simone Inzaghi, dovrà essere Nicola Zalewski, il 23enne polacco arrivato dalla Roma in prestito fino al prossimo 30 giugno, con diritto di riscatto. Cresciuto nelle giovanili giallorosse, come trequartista o centrocampista centrale, è stato reinventato tatticamente da Mourinho, che all’inizio della stagione 2021/22 lo ha aggregato alla prima squadra, impiegandolo come esterno, soprattutto a sinistra ma anche a destra, provandolo anche nel pacchetto dei difensori centrali.
Vice-Dimarco ma non solo
Destro di piede, Zalewski calcia bene anche di sinistro. Alto un metro e 75, non ha certo nel colpo di testa la sua arma migliore, ma compensa con corsa ed esplosività. A Milano è stato chiamato principalmente per coprire il buco in rosa lasciato dal Tijon Buchanan, esterno canadese che non trovava spazio nelle rotazioni di Inzaghi, partito in prestito al Villareal. In questa sessione di mercato, i nerazzurri si sono temporaneamente privati anche del 21enne Tomas Palacios, centrale argentino trasferitosi fino al prossimo 30 giugno al Monza. A Zalewski verrà quindi chiesta grande versatilità: dovrà alternarsi con Carlos Augusto come vice Dimarco in fascia sinistra, ma alla bisogna potrebbe anche essere impiegato fra i centrali. In caso di emergenza, potrebbe trovare spazio anche sulla fascia destra e come mezzala.
Una formazione eclettica
Zalewski con Ranieri alla Roma non trovava spazio. Il tecnico giallorosso lo ha infatti impiegato fra i titolari solo in una partita, in Europa League. Negli anni di Mourinho, ha accumulato esperienza, in Serie A e in campo internazionale, impiegato per lo più come esterno sinistro nel 3-5-2. Ha esordito in Conference League il 4 novembre 2021 contro il Bodø/Glimt. In Coppa Italia ha debuttato il 20 gennaio 2022 contro il Lecce e il 28 febbraio gioca la prima da titolare in Serie A contro lo Spezia, guadagnandosi il posto fisso in squadra. Il 25 maggio dello stesso anno era nell’undici titolare che ha vinto la finale di Conference a Tirana contro il Feyenoord. Il suo idolo è Daniele De Rossi, ex capitano della Roma. Con DDR in panchina, ha trovato però meno spazio che con Mourinho.
