L’ex giocatore dell’Inter, Assane Gnoukouri, si è raccontato in esclusiva ai microfoni di Cronache di Spogliatoio e racconta le ingiustizie subite dal club nerazzurro.
"Sono stato truffato. Adesso rischio di essere espulso dall'Italia".
Prosegue poi l’ex Inter: “Al mio arrivo in Italia la famiglia Gnoukouri aveva tutti i documenti necessari. Mi avevano adottato per garantirmi una vita migliore. Ma io dico: quando prendete e portate via un figlio alla propria madre, come fate ad essere così senza scrupolo? Come fate a farlo solo per soldi? Firmo con l'Inter nel 2014: prendevo 10mila euro al mese, ma spesso non li ricevevo tutti. Il procuratore Damiano Drago e il signor Gnoukouri mi dicevano: "Non è arrivato niente Assane, non hanno ancora pagato". Capitava troppo spesso. Allora ho mandato mio fratello Wilfrid, che giocava nelle giovanili, dai dirigenti a chiedere informazioni: "Ma in che senso non paghiamo Assane? Stiamo versando tutto regolarmente". Io non so neanche come siano fatti quei soldi".
Gnoukouri dopo l’Inter, nel 2017, è passato all’Udinese: “Dopo il primo allenamento, vado in panchina contro il Milan. Dopo qualche giorno: "Assane, hai un problema al cuore: c'è una cicatrice, non puoi giocare". Torno all'Inter e chiedo: "Perché non posso fare una visita all'estero? Se serve, mi opero e torno a giocare". E loro: "Ma no Assane, non è così grave. Passerà". Basta, nient'altro. Ma c'è un'altra cosa molto strana: insieme ai problemi al cuore, spunta la questione del mio permesso di soggiorno. In che senso non è più valido? Ho girato il mondo con i documenti con scritto "Gnoukouri". Sono rimasto da solo. Ho provato a parlare con l'Inter, ma niente. Nel 2018 mi convocano: "Assane, la Federazione ha detto che non puoi più giocare perché ti hanno ritirato il permesso di soggiorno". Non era vero. Ma io come potevo immaginare cosa avessero fatto Drago e il signor Gnoukouri? L'Inter mi ha versato 25mila euro, neanche 3 mesi di stipendio, e mi ha detto di andarmene. Al mio fianco è rimasto solo Kessié: ci conoscevamo dalla Costa d'Avorio, mi ha aperto le porte di casa sua. È un fratello per me. So di non essere stato l'unica vittima. Eppure sembra che abbia fatto tutto io: quale sentore potevo avere che tutto ciò fosse falso? Che fosse tutta una messa in scena per ricavarne dei soldi?”, riporta Tuttomercatoweb.