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Inter, il problema sono gli scontri diretti. Mkhitaryan: “Sappiamo di essere forti e ci rilassiamo”

In campionato la squadra di Inzaghi non vince contro una rivale da agosto, quando superò la Dea a San Siro. Contro la Juve un Lautaro smarrito

TORINO – Che lavorare sia la cura di tutto è lapalissiano. Già, ma come? Un conto è aggiustare qualcosa che non va nella tattica – come la reazione al contropiede o la gestione dei calci piazzati – un altro è guarire dal mal di scontri diretti, morbo facile da diagnosticare ma complicatissimo da debellare. L’ultima vittoria interista in campionato contro una squadra del suo stesso valore, o quasi, risale al 30 agosto, quando a San Siro i padroni di casa vinsero per 4-0 contro l’Atalanta. A quel successo sono seguiti la sconfitta con il Milan in campionato del 22 settembre, il 4-4 con la Juve al Meazza, l’1-1 con il Napoli, sempre in casa, e un altro pareggio, con lo stesso risultato, nel derby di ritorno. Infine la sconfitta con la Juve a Torino.

Un passo da metà classifica

Il passo dell’Inter negli scontri diretti è da metà classifica. Se invece si trova a giocarsi il campionato con la squadra di Antonio Conte, che ha appena due punti in più, è perché contro formazioni meno attrezzate raramente sbaglia. E perché il Napoli stesso ha lasciato punti qua e là. Ma è evidente che un andamento simile non può dare garanzie nella corsa al Tricolore. Il Napoli, in questa Serie A, ha pareggiato con la Juventus, vinto a San Siro con il Milan, perso in casa con l’Atalanta, pareggiato con l’Inter e battuto la Juve nella gara di ritorno. La bestia nera dei partenopei è la Lazio, con cui ha perso in casa e pareggiato all’Olimpico.

Lautaro smarrito

Di solito, quando una squadra forte sbaglia gli scontri diretti, ci si appella a una generica “mancanza di carattere”, difficilissima da dimostrare e da correggere. Con la Juve l’Inter ha fatto un buon primo tempo, a cui è seguita una ripresa sottotono e sotto ritmo. Lautaro, capitano e leader della squadra, in area avversaria ha sbagliato tutto quel che poteva sbagliare. E male hanno fatto anche altri giocatori: da Çalhano?lu, irriconoscibile dopo l’infortunio, a Mkhitaryan, evidentemente stanco, e non da ora. Una vera alternativa in regia in rosa non c’è: Asllani è volenteroso, ma per ora si è dimostrato inadatto ai grandi match. Come mezzala, le prime riserve sono Zieli?ski – non molto più in forma dell’armeno – e Frattesi, che a Torino nemmeno è entrato in campo.

“Ci rilassiamo perché sappiamo di essere troppo forti”

Una possibile spiegazione dei cali dell’Inter, che sta facendo discutere i tifosi, l’ha fornita dopo la partita Mkhitaryan. Il centrocampista armeno ha detto: “Spesso, sapendo di essere troppo forti, ci rilassiamo e ci prendiamo molte pause all’interno delle partite. Credo sia più un aspetto mentale a farci perdere determinate gare, non tanto fisico o tecnico. Nel secondo tempo, la Juventus è migliorata nel gioco e noi abbiamo concesso troppo. E alla fine, queste cose le paghi. Siamo tutti arrabbiati. È ovvio e vogliamo ripartire già dalla gara contro il Genoa. Siamo forti, ma a volte pecchiamo di concentrazione, perché pensiamo di poter segnare in ogni momento e vincere contro chiunque”.

Le buone maniere di Inzaghi

Finora, dalle sconfitte l’Inter si è sempre rialzata in fretta. In stagione, dopo aver perso una partita in campionato, ha sempre vinto la successiva. Un risultato che Inzaghi ha raggiunto usando più le buone maniere che quelle cattive: giorni liberi, notti a casa con la famiglia prima dei match, nessun processo individuale alla Pinetina dopo le prestazioni storte. Basterà anche questa volta per correggere la rotta? Il primo banco di prova sarà sabato sera, a San Siro, contro il Genoa, dodicesimo in classifica con 27 punti. All’andata, a Marassi, i rossoblù, con Gilardino in panchina, inchiodarono i nerazzurri sul pari. Se la squadra di Inzaghi non dovesse vincere su quella di Vieira, sarebbe un duro colpo per molte ragioni: i punti, la mancanza di reazione alla batosta di Torino e, soprattutto, un avvicinamento difficile alla gara di inizio marzo al Maradona, contro un Napoli che nella prossima giornata sarà in trasferta a Como.

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