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Inter, il Triplete in 17 giorni: Inzaghi si gioca tutto in sei partite chiave

I nerazzurri si giocano da qui al 6 maggio scudetto (Bologna, Roma e Verona), Coppa Italia (ritorno del derby) e l’accesso alla finale Champions contro il Barcellona

MILANO — Libera di sognare, senza più remore, con ambizione e consapevolezza. L’Inter di Inzaghi non ha più limiti. Simone lo sapeva da un po’, se è vero che già dopo il sacco di Rotterdam aveva detto con un sorriso sornione che i suoi avrebbero corso “per tre trofei, anzi quattro con il Mondiale per club”. Un insolito vento ha dato i contorni dell’epica alla notte di San Siro con il Bayern Monaco: le folate trascinavano il pallone e i sentimenti del popolo interista, in una partita elettrica che ha certificato lo status dei nerazzurri. Un gruppo arrivato alla seconda semifinale di Champions League in tre anni (con nel mezzo un cambio di proprietà), giunto alla maturazione definitiva e se possibile più affamato di prima. Sembra quasi che la sconfitta nella finale di Istanbul con il Manchester City abbia lasciato un discorso aperto che i reduci vogliono chiudere. Ma stavolta si gioca su tre tavoli diversi: oltre al percorso europeo, Inzaghi è primo in campionato a +3 sul Napoli a sei giornate dalla fine, ed è in semifinale di Coppa Italia, con il ritorno contro il Milan (si ripartirà dall’1-1 dell’andata) in programma mercoledì in uno stadio per quattro quinti nerazzurro.

Il calendario dell’Inter

Eliminato il Bayern, l’Inter si trova ora davanti i diciassette giorni decisivi per inseguire la chimera Triplete: dalla sfida con il Bologna di domenica, alla gara di ritorno con il Barcellona del prossimo 6 maggio. Si comincia dal campionato, dove sono in arrivo i due scogli più alti ancora da superare. La domenica di Pasqua subito l’avversario sulla carta peggiore, appunto il Bologna di Italiano. Reduce dalla sconfitta contro l’Atalanta, ma in gran forma e pure più pericoloso se affrontato al Dall’Ara, dove negli ultimi mesi ha battuto Milan e Lazio e pareggiato con il Napoli. L’Inter ci arriverà con l’entusiasmo per aver raggiunto la semifinale di Champions, ma anche con addosso la stanchezza fisica e mentale per lo sforzo compiuto con il Bayern. Lo scudetto numero 21 passerà poi una settimana dopo dall’incrocio con la Roma di Ranieri, in corsa per ottenere il pass per la prossima Champions e reduce da 16 risultati utili consecutivi in serie A. Le quattro restanti partite di campionato saranno a San Siro con Verona e Lazio (alla penultima giornata, da verificare con che obiettivi ci arriverà), e in trasferta con Torino e Como all’ultima. Nel mezzo, mercoledì, sarà il momento del derby di Coppa con il Milan, mai come quest’anno avversario indigesto. Per il Diavolo è la partita che può, almeno in parte, salvare la stagione: vincere il secondo trofeo in cinque mesi, con annesso pass per l’Europa League, renderebbe l’annata meno indigesta. Inzaghi, invece, se la ritroverà tra Bologna e Roma, le sfide che indirizzeranno la lotta scudetto col Napoli.

Poi sarà il momento di immergersi di nuovo nella Champions. La semifinale d’andata con il Barcellona si giocherà al Camp Nou mercoledì 30 aprile, tre giorni dopo lo scontro con la Roma. Il ritorno è in programma a San Siro martedì 6 maggio. La buona notizia è che tra le due partite in campionato l’Inter affronterà in casa il Verona, che potrebbe aver già messo al sicuro il discorso salvezza. I catalani evocano dolci ricordi – anche nel 2010, l’anno del Triplete di Mourinho, l’avversario in semifinale fu il Barça – e, come i nerazzurri (e il Psg), sono ancora in corsa per vincere tutto: sono primi in Liga a +4 sul Real Madrid, che sfideranno anche in finale di Coppa del Re il 26 aprile, a quattro giorni dalla gara d’andata con gli inzaghiani. “Questa squadra ha due cog… così. Non molla, ha personalità, cuore, testa”, ha detto ieri capitan Lautaro. Essere arrivati a metà aprile ancora in corsa su tutti i fronti è il primo, grande successo stagionale, se è vero che l’importante è il viaggio, non la meta. Ma, a questo punto, il sogno va inseguito fino alla fine. Tutto in diciassette giorni, l’Inter è pronta.

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